Intanto il sito apre una apposita sezione in cui le partite Iva potranno inoltrare la domanda a partire dal primo aprile
“Non ci sarà alcun clic day”. L’INPS smentisce gli scenari catastrofici paventati da più parti e dalle associazioni che riuniscono i professionisti, che temono che le risorse stanziate del governo per il bonus da 600 euro non siano sufficienti a coprire l’intera platea delle partite Iva trasformando così il percorso per fare domanda in una penosa guerra all’ultimo clic, con i server dell’Istituto previdenziale che potrebbero anche collassare per gli accessi.
INPS: “Pronto un tesoretto da 10 miliardi”
“In ottemperanza al Decreto Cura Italia – spiegano dall’Istituto – l’INPS è pronto a gestire 10 miliardi di euro per circa 11 milioni di utenti tra prestazioni di Cassa Integrazione e gli altri strumenti di sostegno al reddito. Uno sforzo più ingente di quello che ha visto l’INPS impegnato sul Reddito di Cittadinanza e Quota 100, sia in termini di risorse economiche che in termini di utenti”.
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“Nessun clic day”
Sui timori paventati dal popolo delle partite Iva: “È di massimo interesse dell’Istituto – sottolineano dall’INPS – specificare che non esiste alcun click day, inteso come finestra entro la quale si possono fare domande di prestazioni. Le domande saranno aperte a tutti e ci sarà un giorno di inizio, con un click”.
600 euro alle Partite Iva, dove inoltrare la domanda
Intanto, l’INPS ha aperto una sezione del proprio sito nella quale sarà possibile inoltrare, a partire dal prossimo 1 aprile, le domande per ottenere la misura una tantum di 600 euro prevista dal decreto Cura Italia.
Anche avvocati, giornalisti e architetti potranno accedere al bonus
Si ricorda inoltre che anche i professionisti e autonomi iscritti alle casse private potranno accedere alla misura una tantum di 600 euro che il governo ha predisposto per le Partite Iva con il Cura Italia. La discrepanza era stata prodotta dal fatto che, siccome il bonus verrà erogato dall’INPS, erano rimasti esclusi coloro che non sono iscritti all’Istituto di previdenza sociale e nemmeno alla gestione separata. Una categoria particolarmente ampia che annovera tutte le professioni protette, dagli avvocati ai geologi, passando per giornalisti, geometri e ingegneri.
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Chi dichiara 35mila euro non dovrà presentare documentazione aggiuntiva, chi è nello scaglione che va dai 35mila ai 50mila euro dovrà attestare una diminuzione dei guadagni del 33% sui primi tre mesi dell’anno.