A un mese dalle elezioni presidenziali, gli Stati Uniti sono ancora in piena emergenza sanitaria
Il Presidente USA, Donald Trump, è risultato positivo al coronavirus. A comunicarlo è stato lo stesso inquilino della Casa Bianca in un post su Twitter, nel quale ha informato che anche la First Lady, Melania Trump, è positiva al Covid 19. In questi minuti la stampa di tutto il mondo sta approfondendo una notizia che getta gli Stati Uniti in uno scenario incerto, a poco più di un mese dalle elezioni presidenziali del 3 novembre. Trump non è il primo capo di Stato o politico di spicco ad aver contratto il virus nel mondo. Prima di lui il premier britannico, Boris Johnson, ha affrontato la malattia in terapia intensiva; quest’estate il coronavirus ha colpito anche il presidente del Brasile, Jair Bolsonaro. Al momento non è ancora noto se il Presidente USA e la moglie mostrino o meno sintomi. Ma qual è la catena di comando da seguire negli USA nel caso in cui la salute di Trump dovesse peggiorare?
Fonte: Wikipedia
Trump: la catena di comando
In passato è già successo che un vicepresidente USA abbia dovuto prendere le redini del paese. Tra i casi più noti c’è quello di Lyndon B. Johnson, il democratico che assunse la carica di presidente degli Stati Uniti dopo l’omicidio di J.F Kennedy nel novembre del 1963. Se le circostanze dovessero allontanare Trump dal proprio incarico, toccherebbe dunque al suo vicepresidente Mike Pence, figura che in questi anni non ha fatto molto parlare di sè visto un Chief Commander Officer così ingombrante.
Tonight, @FLOTUS and I tested positive for COVID-19. We will begin our quarantine and recovery process immediately. We will get through this TOGETHER!
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) October 2, 2020
L’ordinamento statunitense non si ferma però alla seconda carica dello Stato in caso di impossibilità ad esercitare le funzioni. Il vuoto di potere non è ammesso. Dopo Mike Pence, nella catena di comando segue la speaker della Camera, carica oggi ricoperta dalla democratica Nancy Pelosi. Fino a un anno fa scenari di questo tipo sarebbero stati ritenuti quasi esempi di scuola, ma di fronte a una pandemia che soltanto negli USA ha causato più di 207mila vittime la questione si impone al dibattito.
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E in Italia?
Come negli Stati Uniti, anche in Italia esiste una catena di comando che evita vuoti di potere. Va premesso che, a differenza degli USA, l’Italia si configura come una repubblica parlamentare dove l’esecutivo non è nelle mani del Presidente della Repubblica che, invece, ricopre un ruolo di garante super partes della Costituzione. Nonostante questo, il Quirinale ospita la prima carica dello Stato. In caso di impedimento, seguono il Presidente del Senato (seconda carica dello Stato) e il Presidente della Camera dei Deputati (terza carica dello Stato). Uno dei casi più noti e drammatici che ha riguardato la salute di un politico in Italia ha riguardato Antonio Segni, Presidente della Repubblica dal 1962 al 1964, anno in cui rassegnò le dimissioni. Fu la presidenza più breve della storia repubblicanam dopo quella di Enrico De Nicola (dal giugno ’46 al dicembre ’47). Dietro alla scelta di Segni, l’impedimento dovuto a un ictus cerebrale che lo colpì nell’agosto del ’64. Negli ultimi mesi la carica di capo dello Stato erano stata ricoperta da Cesare Merzagora, l’allora presidente di Palazzo Madama.