Tutti i vincitori e le curiosità sulla finalissima del Premio Nazionale dell’Innovazione che si è svolta a Napoli presso il Complesso universitario Federico II di San Giovanni a Teduccio
Ad alzare la coppa dalle “grandi orecchie” delle startup al Premio Nazionale dell’Innovazione è una startup che viene dalla Sicilia. Si chiama OCORE e punta a rivoluzionare l’industria manifatturiera con stampa 3D e tecnologia robotica. La startup di Francesco Belvisi e Daniele Cevola utilizza materiali compositi polimerici avanzati e ha proposte le prime soluzioni nel campo nautico.
A loro vanno 50mila euro (25mila come migliori progetto di impresa nella categoria Industrial e altri 25mila come campioni assoluti del PNI, entrambi messi a disposizione dal main partner del premio, Ferrovie dello Stato).
OCORE non è l’unica startup protagonista della finalissima del PNI che si è svolta al Complesso universitario Federico II di San Giovanni a Teduccio. Ecco tutti i protagonisti di ieri nel nostro reportage.
I 4 vincitori di PNI
Industrial, Cleantech&Energy, ICT e Life Sciences. Questi i campi nei quali le 16 startup finaliste si sono contese i premi messi a disposizione dal Premio Nazionale dell’Innovazione, il riconoscimento istituito nel 2003 da PNICube – Associazione italiana degli incubatori universitari, per diffondere la cultura di impresa in ambito universitario.
A salire sui primi tre gradini, oltre alla già citata OCORE, ci sono BETTERY e RYGoldZIP e Ermes Cyber Security. Tutte le startup si sono aggiudicate il premio di 25mila euro messo a disposizione dagli organizzatori e gli sponsor. Vediamo cosa ha convinto i giurati delle loro idee.
BETTERY di Francesca Soavi (il CEO) è la vincitrice nel campo CleanTech&Energy. Si tratta di un progetto partito all’Università di Bologna otto anni fa. Il team di ricercatori ha realizzato una soluzione che si chiama NESSOX, una batteria liquida più leggera che promette una ricarica immediata, sostituendo il liquido interno della batteria, come in un rifornimento di carburante.
Ad aggiudicarsi il premio nell’ambito Life Sciences è RYGoldZIP, una startup calabrese guidata da Francesca Aiello che insieme al suo team di ricerca ha realizzato una crema che contiene principi attivi estratti dalle cipolle rosse di Tropea che riduce i tempi di cicatrizzazione delle ulcere, senza la necessità di usare antibiotici o antinfiammatori.
Premio nella categoria ICT va a Ermes Cyber Security, la startup nata al Politecnico di Torino e guidata da Hassan Metwalley. Ermes ha ideato una soluzione che blocca la perdita di informazioni causata dai web tracker, i servizi esterni alle pagine visitate ai quali ogni utente invia informazioni navigando sul web. In questo modo i dati degli utenti vengono difesi da hacker e organizzazioni criminali.
Le menzioni speciali al PNI
Tante sono state le menzioni e i premi speciali messi a disposizione dagli sponsor dell’iniziativa. Acquasmart, startup che facilita il monitoraggio della rete idrica con algoritmi predittivi che ne individua le perdite, ha vinto il premio Unicredit Start Lab. Il premio social innovation è andato a IF’S, ICT for Families, un sistema che supporta gli anziani nella quotidianità e garantisce ai familiari la possibilità di un monitoraggio da remoto. Mentre ad aggiudicarsi il premio Pari Opportunità sono HoMoLog, startup che ha sviluppato un modo per produrre tessuti biologici realistici combinando la tecnologia del bioprinting e quella delle staminali indotte, e SIXXY Factory, che punta al mercato dei giochi di costruzione educational per valorizzare il patrimonio della grande ingegneria del Novecento.
Tutti i numeri di PNI
Giunto alla 15esima edizione. Il Premio Nazionale per l’Innovazione ha coinvolto quest’anno 46 realtà (tra università e incubatori associati) per un totale di oltre 1000 idee di impresa. Il montepremi finale messo a disposizione dalla competizione, tra premi in denaro e servizi, è di 1,6 milioni di euro.