Secondo uno studio, mangiare cioccolato almeno una volta a settimana fa diventare più intelligenti. Ecco gli effetti sul cervello, le capacità cognitive e la memoria
Bando alle incertezze. Dopo aver appurato che il cioccolato fa bene al cuore, all’umore e protegge la pelle dal sole, ora scopriamo che ci rende più intelligenti. A dirlo è un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Appetite: mangiarlo almeno una volta a settimana fa diventare più intelligenti, migliorando la memoria e la capacità di pensiero astratto.
Gli effetti del cioccolato sul cervello
La psicologa Merrill Elias ha iniziato a studiare le capacità cognitive delle persone già nel 1970 a New York. Inizialmente si è concentrata sul rapporto tra la pressione del sangue e le prestazioni del cervello. Ma circa 15 anni fa ha deciso di chiedere ai partecipanti del Maine-Syracuse Longitudinal Study anche quello che stavano mangiando, aggiungendo una nuova serie di domande sulle abitudini alimentari. Alla guida di questa analisi, che si è svolta tra il 2001 e il 2006, c’è stata Georgina Crichton, ricercatrice della University of South Australia, che ha subito colto la palla al balzo, sfruttando l’opportunità di studiare gli effetti del cioccolato sul cervello, utilizzando un campione di poco meno di mille persone. Tramite l’analisi dei punteggi medi raggiunti ai test cognitivi a cui sono stati sottoposti i partecipanti, i ricercatori hanno scoperto che chi ha mangiato almeno una volta alla settimana cioccolato ha anche una funzione cerebrale superiore.
Vantaggi anche per la memoria
I benefici sarebbero visibili già nei compiti quotidiani, come ricordare un numero di telefono, la lista della spesa o fare due cose allo stesso tempo, come parlare e guidare. Per scartare l’ipotesi che le persone più intelligenti mangerebbero più cioccolato e confermare quella secondo la quale è il cioccolato a migliorare la funzione cerebrale, i ricercatori hanno analizzato le capacità cognitive di 333 partecipanti, testate in media 18 anni prima di essere interrogate sulla loro alimentazione. Ebbene, gli studiosi hanno scoperto che le capacità cognitive non possono aiutare a prevedere se una persona tenderà a mangiare più cioccolato o meno. “Il nostro studio indica sicuramente che la direzione giusta non è quella secondo la quale la capacità cognitiva influenza il consumo di cioccolato, ma che il consumo di cioccolato influenza la capacita’ cognitiva“, ha concluso Elias. Dunque, possiamo darci dentro. E senza remore.