Produttività aumentata del 40% e assenze diminuite del 25%. E’ stato stampato il 58,7% in meno di carta, con un consumo di elettricità in ufficio ridotto del 23,1%. Questo quanto accaduto nella sede di Microsoft Japan nel mese di sperimentazione per 2300 dipendenti
Un fine settimana lungo con un giorno di riposo in più: il venerdì come giorno di ferie pagato e aggiuntivo per i dipendenti ogni settimana per un mese, prevedendo anche una riduzione generale nella durata delle riunioni e di alcune dinamiche lavorative come la gestione delle email. La settimana lavorativa breve è stata sperimentata nel mese di agosto presso la sede di Tokyo Microsoft e a quanto pare ha portato a un incremento della produttività del 40% del colosso dell’informatica, oltre a un grado di soddisfazione dei dipendenti molto alto.
Il benessere dei dipendenti aumenta la produttività e riduce i costi aziendali
Accorciare la settimana lavorativa di un giorno aumenta la produttività e riduce i costi aziendali. Sono i risultati appena pubblicati da Microsoft Japan che lo scorso agosto ha condotto un esperimento presso i suoi uffici di Tokyo. Il progetto, chiamato Work Life Choice Challenge Summer 2019, ha coinvolto 2300 dipendenti allo scopo di valutare l’equilibrio tra lavoro e vita privata e di contribuire a migliorare la creatività e la produttività, offrendo ai dipendenti orari di lavoro più flessibili, ma senza subire alcun taglio allo stipendio. Non solo: i dipendenti hanno goduto di un sostegno economico per l’organizzazione di gite fuori porta, attività ricreative familiari o corsi di aggiornamento da seguire facoltativamente nei giorni liberi.
“Lavora per un breve periodo di tempo, riposa bene e impara molto”, scrive il Ceo di Microsoft Giappone, Takuya Hirano, sul sito della società. E aggiunge: “Voglio che i dipendenti pensino e sperimentino come sia possibile ottenere gli stessi risultati con il 20% di tempo lavorativo in meno”.
I risultati del test
Gli uffici sono dunque rimasti chiusi per tutti i venerdì del mese, consentendo ai lavoratori di dedicare più tempo alla vita privata.
Per favorire le attività extra lavorative dei dipendenti, l’azienda ha offerto un contributo per le spese relative allo sviluppo personale, ai viaggi e alla famiglia.
Al temine dell’esperimento, i risultati sono stati sorprendenti: rispetto al mese di agosto 2018, la settimana breve ha portato a un aumento della produttività – misurata attraverso le vendite per dipendente – del 39,9%, oltre che a una soddisfazione degli impiegati.
Inoltre, accorciare la settimana lavorativa da cinque a quattro giorni, ha permesso all’azienda di ridurre i costi fissi. Ad esempio, le spese per l’energia sono diminuiti del 23,1%, mentre il consumo di carta per le stampe è sceso del 58,7%.
L’azienda prevede di avviare un test simile durante i mesi invernali per valutare eventuali differenze. L’obiettivo è incoraggiare un lavoro sempre più flessibile e un maggior equilibrio tra vita privata e ufficio, soprattutto nel Paese del superlavoro (dove si arriva anche 80 ore a settimana).
Ricordiamo che Microsoft non è la prima azienda a impegnarsi con successo in un esperimento simile, ma il tentativo resta significativo per due motivi: è stato messo in atto da una grande multinazionale, e in un Paese dove la dedizione al lavoro causa problemi di salute ai dipendenti più spesso che altrove.