DOUBLE DRAGON & Kunio-kun Retro Brawler Bundle pesca dalle polverose soffitte e da umide cantine 18 titoli del passato, molti dei quali mai usciti dal Giappone per riproporli oggi
C’è una categoria di videogiochi che è scomparsa dai radar da tanto, tantissimo tempo, nonostante i tentativi di ravvivarla non siano mancati: quella dei beat’em up. Ai più giovani tra voi questo termine non dirà nulla. E magari persino chi oggi ha tra i 30 e i 40 anni resterà interdetto, anche se in passato ha giocato a titoli come Streets of Rage, Golden Axe, Final Fight e Teenage Mutant Ninja Turtle, tanto per citare i più noti. Se avete voglia di rivivere un pizzico di anni 80 (e in parte anche la decade successiva), c’è un titolo che fa per voi: DOUBLE DRAGON & Kunio-kun Retro Brawler Bundle.
Alla scoperta di DOUBLE DRAGON & Kunio-kun Retro Brawler Bundle
Quando l’unico modo di passare il tempo, per milioni di ragazzi giapponesi, statunitensi ed europei erano i videogiochi, ma le console non erano ancora tanto diffuse come oggi, ci si ritrovava nelle fumosissime sale giochi. Ambienti perennemente bui, in cui regnavano sovrani un caos assordante e l’odore acre di fumo. I coin op (coin operated, cabinati che per funzionare richiedevano le monetine) che andavano per la maggiore erano i appunto quelli che avevano installato un beat’em up. Vale a dire un gioco che chiedeva di menare cazzotti a destra e a manca, lungo livelli che di norma prendevano spunto dalle ambientazioni viste nei film di Bruce Lee.
Ma non erano solo i blockbuster cinematografici dell’epoca a spingere il genere al successo. Era proprio la tipologia ludica che ben si sposava con la trappola del coin op: lunghissimi tour de force che spingevano i giocatori da un lato a sfidare le proprie capacità , dall’altro a spendere centinaia e centinaia di lire (sì, c’erano le lire) per poter registrare le tre iniziali del proprio nome in cima alla hall of fame del cabinato. E si capisce perché, con la chiusura delle sale giochi, i beat’em up siano inevitabilmente passati di moda. Oggi, del resto, è cambiato tutto: la competizione non è più una attività solitaria, ma online con il mondo intero e chi invece preferisce mettersi alla prova da solo predilige prodotti sorretti da trame cinematografiche e avventure meno ripetitive.
Questo non vuol dire però che non sia piacevole, ogni tanto, ritirare fuori i classici dalla naftalina. Una operazione nostalgia compiuta da Arc System Works con DOUBLE DRAGON & Kunio-kun Retro Brawler Bundle che permette di spolverare ben 18 titoli anni 80 e 90, molti dei quali peraltro mai usciti al di fuori dei confini giapponesi. Sono:
Serie DOUBLE DRAGON
- DOUBLE DRAGON (1987)
- DOUBLE DRAGON II: The Revenge (1988)
- DOUBLE DRAGON III: The Sacred Stones (1990)
Serie Kunio-kun
- Renegade (1986)
- Super Dodge Ball (1988)
- Crash’n the Boys Street Challenge (1992)
Serie Kunio-kun (pubblicati solo in Giappone)
- Nekketsu Renegade Kunio-kun
- Nekketsu High School Dodgeball Club
- Downtown Nekketsu Story
- Nekketsu High School Dodgeball Club – Soccer Story
- Downtown Nekketsu March Super-Awesome Field Day!
- Downtown Special Kunio-kun’s Historical Period Drama!
- Go-Go! Nekketsu Hockey Club Slip-and-Slide Madness
- Surprise! Nekketsu New Records! The Distant Gold Medal
- Nekketsu Fighting Legend
- Kunio-kun’s Nekketsu Soccer League
- Nekketsu! Street Basketball All-Out Dunk Heroes
In DOUBLE DRAGON & Kunio-kun Retro Brawler Bundle ce ne è davvero per tutti i gusti: la saga di DOUBLE DRAGON strizza l’occhio alle produzioni americane, Kunio-kun pesca invece dall’immaginario nipponico fatto di teppisti da strada e Yakuza. Il risultato è straniante, perché la maggior parte dei giochi è invecchiata male, malissimo, non lo si può negare. Come non si può negare, però, che chi setaccia scatoloni polverosi di cantine e soffitte alla ricerca delle vecchie glorie videoludiche stia dando la caccia proprio a limitazioni tecniche e ludiche che fanno tanto “gioco d’altri tempi”.
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Arc System Works con DOUBLE DRAGON & Kunio-kun Retro Brawler Bundle ha svolto un ottimo lavoro, lasciando intatti persino i bug e i rallentamenti originali, ma pulendo la grafica quel tanto che basta per adattarla alle risoluzioni dei moderni televisori (naturalmente i giochi continuano a essere su 4:3, quindi per essere visualizzati sugli schermi 16:9 presentano bande colorate ai lati, che fanno tanto cornice del cabinato). In più, tutti i titoli sono compatibili con l’online e questo già ci basta per essere felici.