La startup innovativa austriaca Mi’pu’mi Games ci catapulta in un thriller noir hitchcockiano ambientato in una Spagna che prova a riprendersi dalla dittatura e dalla guerra civile
È un noir davvero particolare, The Flower Collectors. Spesso, quando si parla di un’opera (può essere un quadro, un film o un videogioco) che riesce a comunicare qualcosa in modo prepotente e significativo si usa l’espressione: offre uno spaccato della società dell’epoca. Ecco, The Flower Collectors fa esattamente questo: apre una finestra su di un periodo tanto affascinante quanto difficile della penisola iberica: la fine del franchismo e la transizione spagnola dalla dittatura alla democrazia della monarchia. Una finestra nel vero senso della parola, perché l’intero videogame è un tributo in salsa europea a una delle migliori opere di Alfred Hitchcock: Rear Window, ovvero La finestra sul cortile (1954).
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Spiando dalla finestra di The Flower Collectors
I ragazzi di Mi’pu’mi Games avrebbero potuto limitarsi a imitare pigramente la pellicola di Hitchcock, trasferendola in un mondo di esseri antropomorfi à la Blacksad, invece hanno tessuto nel concept originale un canovaccio davvero intrigante, in cui i problemi sociali della Barcellona del 1977 sono spesso i protagonisti della scena. È una Spagna sospesa e scossa, quella descritta dagli sviluppatori austriaci, che si aggrappa pervicacemente a una fragile democrazia appena nata nel terrore di ripiombare non solo nella dittatura franchista ma anche nella guerra civile.
In un simile scenario si muove il nostro detective, Jorge, stropicciato e disilluso dalla vita come solo gli investigatori privati sanno essere. Rimasto invalido dopo un incidente mentre era in servizio, si trascina pigramente in casa, cercando modi di evadere dalla noia. Come nel film statunitense, anche il videogioco austriaco trasforma le finestre di casa del protagonista nel buco della serratura dal quale in un primo tempo saranno spiati senza troppa convinzione i propri vicini, mentre subito dopo diverranno il nostro unico strumento per risolvere nientemeno che un omicidio.
Ci darà una mano in tutto questo la giovane Melinda, una ragazza che fa una irruzione notturna nell’abitazione di Jorge chiedendogli aiuto: lei di fatto è destinata non solo a smuovere dal torpore il nostro ex poliziotto, ma anche a diventare il suo braccio, colei che, potendosi muovere liberamente sulla scena del crimine, spediremo a raccogliere indizi e a origliare i discorsi dei sospettati.
Un giallo domestico
The Flower Collectors è una avventura noir godibile ma non per tutti. Chi cerca qualcosa di più votato all’action dovrà guardare altrove, perché la trama dell’opera austriaca ha tempi di sviluppo molto lenti persino se comparati al film di Alfred Hitchcock Rear Window.
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Questo non significa che il gioco pecchi di momenti di impatto, ma semplicemente che gli sviluppatori hanno voluto calcare molto la mano sulla sensazione di impotenza che condivideremo con un protagonista bloccato a casa e impossibilitato a condurre in libertà le proprie indagini.
Jorge è assoggettato ai tempi e alle volontà degli indiziati, veri e soli protagonisti del giallo, che calcano la scena (ovvero la piazza sotto le nostre finestre) con calma e pacatezza, costringendoci spesso ad aspettarli per interi minuti. Anche questo fa comunque parte del gioco, che è senza dubbio un noir d’altri tempi, con un fascino tutto suo, benché ai più giovani potrebbe risultare troppo impolverato. Spiace invece per la scarsa accuratezza della realizzazione tecnica, non sempre altrettanto stabile e affascinante.