Una sviluppatrice inglese dietro al titolo indie disponibile su Switch
Indie nel mondo videogiochi significa team piccoli, a volte composti da una sola persona. Shirli Ainsworth, classe ’89 di Liverpool e conosciuta anche come Borealis, è la mente creativa dietro a Venus: Improbable Dream, visual novel disponibile anche su Nintendo Switch. Il titolo va ad aggiungersi alla sempre più corposa – e per fortuna – lista di videogiochi che trattano questioni urgenti come quella della salute mentale. Il mondo gaming sta evolvendo e, in un percorso di inclusione, continua a sviluppare un linguaggio sempre più maturo per restare al passo con la società e lo spirito del tempo. Oggi i giovani hanno sempre meno paura di parlare di depressione, nonostante pregiudizi ancora incrostati. Venus: Improbable Dream parla di malattia, di famiglia, di solitudine e di rinascita attraverso l’incontro.
Il commento della sviluppatrice
Ce lo ha spiegato la sviluppatrice stessa, raggiunta da StartupItalia su Twitter: «Ho scelto di concentrarmi sulla salute mentale perché, anche se l’atteggiamento della società è migliorato rispetto al passato, resta una questione vissuta come un grosso problema e chi che ci lotta contro tende a vergognarsene. Come se ci fosse qualcosa di sbagliato. Volevo – ha aggiunto – che il mio gioco mostrasse le lotte per la salute mentale in modo serio e realistico. Si possono fare cose meravigliose ed essere belle persone indipendentemente dai propri problemi».
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Come tutte le visual novel il gameplay di Venus: Improbable Dream si struttura principalmente nella lettura dei fitti dialoghi e pensieri. Ogni schermata, che pesca dall’universo manga, aiuta il lettore gamer a percepire come può essere la vita di un giovane in difficoltà . Senza anticiparvi nulla della trama, sappiate che Kakeru è un ragazzo con un segno particolare in volto, traccia di un problema ben più grave del difetto fisico. Tutti noi sappiamo che, durante l’adolescenza, ogni cosa che devia dall’ordinario e dal mainstream può fare paura. Nella nostra società non siamo stati purtroppo abituati ad accogliere la diversità .
Fortunatamente Kakeru trova una strada che lo conduce all’incontro con Fujiwara Haruka, ragazza che come lui convive con un serio problema. In un bivio decisivo della loro vita scoprono che l’amicizia può salvare la vita. Scritto da una sviluppatrice che ha evidentemente a cuore le tematiche affrontate nel titolo, Venus: Improbable Dream non è un’accusa alla società dei grandi. La famiglia e la scuola restano comunque istituzioni fondamentali che, seppur non sempre da vicino, possono spingere chi è in difficoltà a compiere il primo passo.
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La storia di Venus: Improbable Dream è densa e piacevole. La suggeriamo soprattutto a quei gamer che ritrovano nelle visual novel il piacere della lettura. Al prezzo di un libro (anche meno) il titolo è l’ulteriore testimonianza di quanto l’ecosistema gaming sgomiti per parlare di questioni reali, per utilizzare il linguaggio dei videogiochi non soltanto con l’obiettivo di divertire, ma anche di creare ponti e connessioni. Anche con una console in mano ci si può sentire meno soli.