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Sono oltre 500 mila euro i capitali raccolti fino ad ora su Mamacrowd e sono già in corso gli accordi per aprirsi al mercato internazionale. My Cooking Box è la startup al femminile che sta rivoluzionando il settore del meal delivery, portando a casa ingredienti di qualità e ricette di chef stellati
Si chiama Chiara Rota, è un ingegnere gestionale e una 34enne che, con grande determinazione e visione, ha deciso di fare l’imprenditrice, in un settore che ha poco a che fare con l’ingegneria: il food. Insieme a Francesca Pezzotta, ha fondato, nel 2015, My Cooking Box, la startup che vende online e consegna a casa dei box contenenti tutti gli ingredienti, nelle dosi giuste, per preparare delle ricette di chef, anche stellati, che rivisitano le tipicità culinarie di tutta Italia. Il successo sul mercato non si è fatto attendere, tanto da registrare un aumento di fatturato del 460% rispetto al 2016, superando i 200 mila euro, e da stringere partnership, tra le altre, con Amazon, Mondadori Store e il Consorzio Grana Padano. L’ultima campagna di equity crowdfunding su Mamacrowd (che chiuderà il 3 luglio) ha consentito, fino ad oggi, di raccogliere più di 500 mila euro, con un overfunding di oltre il 260%. Ma qual è la chiave del successo di My Cooking Box? Lo ha raccontato, nell’intervista a StartupItalia!, la Ceo, Chiara.
L’intervista
Qual è la filosofia che c’è dietro la vendita delle My Cooking Box?
Alle persone piace cucinare e cimentarsi in ricette particolari. Il problema è che non sempre si ha la varietà e quantità di ingredienti giusti a disposizione e un riferimento di garanzia nella procedura da seguire per la preparazione, come può essere, invece, uno chef. My Cooking Box risolve questo problema, perché consente di acquistare la ricetta con tutti gli ingredienti, pesati al milligrammo, per realizzarla. Ingredienti di qualità della tradizione italiana e che connotano la territorialità di un piatto. Per esempio, il pomodoro giallo di Capaccio (provincia di Salerno) o il formato di pasta siciliano delle busiate. In ogni box c’è la ricetta scritta dallo chef, con il QR Code che rimanda al video della preparazione. Attualmente sono acquistabili 12 piatti, alcuni con certificazione vegana, a settembre ne saranno disponibili altri 4 e, all’inizio del 2019, ce ne saranno altri senza glutine.
Come scegliete gli chef e selezionate gli ingredienti?
Abbiamo una collaborazione con l’Accademia del Gusto che forma i migliori chef grazie al coinvolgimento di professionisti, anche noti, del settore, consentendoci di entrare in contatto con loro. Per esempio, alcune ricette proposte da My Cooking Box sono curate da chef stellati come Roberto Proto, Italo Bassi, Fabio Patenzano, Francesca Moretti. Questa collaborazione ci permette anche di avere il loro supporto nella validazione tecnica della ricetta e nella garanzia sulla qualità dei prodotti che selezioniamo e testiamo all’interno di una rete di fornitori in tutta Italia, a seconda della territorialità del piatto.
A cosa serviranno i fondi raccolti su Mamacrowd?
Guardiamo all’avvio di un progetto retail che punta all’apertura di un punto vendita monomarca a Milano, dove sarà possibile fare ristorazione con le ricette di My Cooking Box e assistere a dei cooking show. L’obiettivo, però, non è quello di aprire dei ristoranti ma di entrare in sintonia con i consumatori e vendere la box, che sarà disponibile nello store. È un progetto pilota che prevede, a partire dal 2019, l’apertura di altri punti vendita, in Europa, cominciando da Germania e Inghilterra. Da alcune ricerche di mercato è emerso, infatti, come i tedeschi siano legati al concetto del cucinare a casa e della condivisione, che è quello su cui si basa My Cooking Box. L’Inghilterra è, invece, un territorio interessante per quello che riguarda il b2b, che può aprire prospettive lato corporate per le reti di franchising e trainarci anche verso ulteriori mercati esteri. L’internazionalizzazione è sicuramente un obiettivo su cui investiremo parte dei fondi raccolti. Abbiamo già chiuso un primo importante accordo con un player retail in Messico ed è in corso una trattativa con un importante partner che gestisce catene del settore food e non solo in Corea del Sud. Far arrivare la box in tutto il mondo è possibile perché contiene ingredienti a lunga conservazione».
Ma qual è l’ingrediente segreto che spiega il successo di My Cooking Box?
Non è così segreto.