I fondi arrivano da LVenture Group, dai business angel di Apg e da terzi investitori.
Sono arrivati i primi 200mila euro di finanziamento per GenomeUp, una delle startup protagoniste dell’ultimo programma di accelerazione di Luiss EnLabs, terminato il mese scorso.
La startup, nata nell’ambito della ricerca universitaria, opera nel settore biomedico ed è specializzata nell’analisi del corredo genetico. A oggi GenomeUp può vantare collaborazioni con l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il Policlinico Tor Vergata di Roma.
Sul totale, 60mila euro sono stati investiti da LVenture Group, mentre il resto arriva dai business angel di Angel Partners Group e da terzi investitori.
Cosa fa GenomeUp
Il team di Genome Up ha sviluppato una piattaforma che, grazie all’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale proprietaria, permette di fornire una diagnosi e una terapia ai pazienti attraverso lo studio del dna.
In questo modo, possono essere immediatamente individuate eventuali mutazioni del dna e incrociati i dati con il più grande motore di ricerca scientifico del web, PubMed, per aiutare i medici a ridurre tempi e costi di diagnosi estremamente complesse.
«Nel mondo ben 300milioni di persone soffrono di malattie rare di origine genetica – ha spiegato Simone Gardini, ceo e co-founder – La nostra soluzione per mercato b2b agisce di supporto alla decisione clinica: dopo che il medico avrà ricevuto il file del genoma del paziente, sarà il software a leggere i dati e fornire al medico un clinical report in sole 24 ore».
Il primo round di investimenti
La soluzione proposta dalla giovane startup ha suscitato, sin dagli scorsi mesi, grande interesse per la portata applicativa in un campo, come quello medico, fortemente interessato dall’innovazione tecnologica. A margine della trattativa LVenture, che in questi anni ha investito direttamente 10 milioni in startup (oltre a 30 milioni investiti da terzi nelle startup partecipate da LVG) ha parlato dell’investimento per bocca del suo ceo, Luigi Capello: «GenomeUp ha elaborato una soluzione all’avanguardia nel campo dell’intelligenza artificiale applicata alla medicina».
Un mercato in costante crescita che potrebbe raggiungere i 6,6 miliardi di dollari nel 2021. E che, ovviamente, non può non attrarre gli investitori. «I risultati già ottenuti in brevissimo tempo in collaborazione con centri di eccellenza – ha concluso Capello – dimostrano le grandi potenzialità della startup».
Come confermato da Gardini, i fondi verranno utilizzati per proseguire nella validazione scientifica della piattaforma. Inoltre, grazie a un accordo con l’Università Tor Vergata, Genome Up diventerà il primo fornitore di questo tipo di analisi ed ha appena ottenuto dall’Università di Siena anche il riconoscimento di un posto di dottorato all’interno della propria startup.