La conoscenza passa attraverso l’evoluzione e anche le iniziative più valide cambiano per migliorare. Un lavoro minuzioso, scrupoloso, fatto di esperienze che si sommano, opportunità che si generano, prospettive che si spalancano. Alla fine, il totale è sempre superiore alla somma delle sue parti. Motivazioni che hanno spinto Joule, la scuola di Eni per l’impresa, a ideare e realizzare Basilicata Open LAB.
Basilicata Open LAB
Basilicata Open LAB è il programma per il sostegno all’innovazione e all’imprenditoria della Regione Basilicata realizzato da Joule, la scuola di Eni per l’impresa, con il supporto di PoliHub e Consorzio Elis. Un nuovo progetto che poggia su fondamenta consolidate nel tempo e che nasce dall’evoluzione delle precedenti iniziative di sviluppo imprenditoriale iniziate nel 2020 con “SouthUp!” e proseguite con “Basilicata Pitch2Pitch”.
Ora l’Open LAB capitalizza le esperienze allargando il raggio d’azione ad altri perimetri d’innovazione. L’obiettivo è creare un valore concreto sul territorio, costruire un ecosistema in cui coesistono associazioni pubbliche, private, imprese lucane e startup con iniziative inerenti alla transizione energetica, economia circolare e sostenibilità.
La vision e le novità di Basilicata Open LAB
«Joule sviluppa i suoi progetti in Basilicata proseguendo il percorso di innovazione iniziato nel 2020 con “SouthUp!” e poi con “Basilicata Pitch2Pitch”- commenta Antonietta De Sanctis, Head of startup acceleration program -. Joule supporta le imprese lucane e le startup nella trasformazione in chiave sostenibile e nel miglioramento della reddittività dei loro modelli di business, con le relative ricadute positive sulla Basilicata».
Da questa edizione Basilicata Open LAB si caratterizza per alcune novità molto rilevanti: prima di tutto, l’importanza degli incontri in presenza. Nell’epoca della smaterializzazione digitale, Joule aggiunge uno sportello fisico, consentendo alle persone di incontrarsi, conoscersi e condividere le idee più brillanti. Inoltre, vengono meno i confini geografici un tempo vincolanti per partecipare alla Call4Innovation: infatti da quest’anno potranno partecipare alle selezioni di Basilicata Open LAB startup provenienti da tutta Italia.
«Rispetto alle precedenti edizioni, Basilicata Open LAB copre un perimetro di innovazione molto più ampio, andando oltre il tradizionale settore agritech – spiega Antonietta De Sanctis -. In coerenza con gli obiettivi della Regione di promuovere un portafoglio verde di iniziative attraverso progetti di transizione energetica, economia circolare e sostenibilità abbiamo aggiunto ambiti verticali come la mobilità sostenibile, bioenergy e sviluppo locale ed edilizia sostenibile coinvolgendo aziende operanti in differenti settori. Inoltre, c’è un’altra novità molto rilevante che riguarda il supporto in presenza: un presidio fisico di accoglienza sul territorio dedicato a tutti i protagonisti dell’innovazione. Uno spazio sempre aperto, permanente anche dopo la conclusione della Call4Innovation Basilicata Open LAB, rivolto ad aziende, team di innovatori, startupper, studenti, professionisti. Qui si possono incontrare gli esperti del network di Eni e i mentor dei partner del progetto per ricevere informazioni e condividere idee. Questo sportello ora è aperto a Potenza, ma a tendere lo diffonderemo in altre zone del territorio».
Oltre allo sportello in presenza sarà comunque disponibile una piattaforma online per consentire a tutti gli stakeholder di interagire con il personale di Joule, anche da remoto. Stakeholder che da quest’anno vedranno cadere tutti i confini: infatti le startup interessate potranno partecipare alla call, indipendentemente dalla loro provenienza geografica.
«Basilicata Open LAB è solo il primo passo di una serie di attività che verranno strutturate nel corso dei prossimi anni», commenta Fabrizio Lanciotti, Project Manager di Basilicata Open Lab. «Attraverso il nostro programma di sostegno all’innovazione e lo sportello in presenza, mettiamo a disposizione di tutti i protagonisti dell’ecosistema innovativo della Basilicata formazione, informazione, mentoring e consapevolezza delle opportunità di crescita e di business disponibili sul territorio. Ma vogliamo anche diventare il terminale in grado di facilitare l’incontro tra domanda e offerta di chi volesse fare impresa innovativa in una Regione che ancora mostra qualche barriera. Ad esempio, sappiamo che permangono delle difficoltà a scrivere o a partecipare ai bandi, perciò attiveremo le opportune iniziative per supportare startup ed aziende in questo senso».
Formazione, innovazione, impresa, tutti temi connessi al talento dei giovani, che a un punto preciso della loro vita dovranno decidere dove sviluppare le rispettive carriere.
«Un altro dei nostri obiettivi è facilitare la permanenza dei giovani in Basilicata – spiega Fabrizio Lanciotti -. Le nuove generazioni che abbracciano l’innovazione possono innovare le aziende e sappiamo che non è mai semplice innovare. Con i nostri programmi dobbiamo limitare la migrazione in altre zone d’Italia dei giovani più talentosi e creare le condizioni affinché sviluppino qui le loro capacità. Basilicata Open LAB è un programma impostato sull’ascolto e sullo scambio, recependo le indicazioni di imprenditori e giovani talenti, sviluppando sinergie con tutti gli attori del territorio, in un’ottica di costruzione dell’ecosistema, in modo partecipativo e inclusivo», conclude Fabrizio Lanciotti.
Le innovazioni delle startup applicate in azienda
Passare da un laboratorio a un’azienda, non è mai semplice. Ma è necessario per fare il salto di qualità e misurare le proprie innovazioni con le esigenze del mercato.
Per esempio nel mondo agritech le startup sperimentano le loro innovazioni in piccole serre o in terreni di ridotte dimensioni. Grazie ai programmi di Joule in Basilicata, gli startupper imparano ad applicare le tecnologie su scala industriale grazie al supporto delle aziende agricole. Un passaggio non semplice ma molto formativo.
È il percorso seguito durante la precedente edizione di Basilicata Pitch2Pitch dalla startup Ortolino, un team pugliese che ha avviato la sperimentazione con i Piaceri del Pollino, azienda agricola specializzata nella produzione di fragole nel territorio montano. Ortolino supporta il ciclo produttivo grazie a un sistema IoT e di fertirrigazione low-cost.
«La nostra tecnologia in laboratorio era affidabile ma inizialmente la sperimentazione si è completata dentro una piccola serra. Collaborando con una grossa azienda come i Piaceri del Pollino abbiamo imparato ad applicare i nostri sistemi IoT su scala industriale – spiega Lucio Colizzi, co-founder insieme a Loredana Verardi della startup Ortolino -. Abbiamo anche ripensato al nostro modello di business: siamo partiti credendo che la nostra innovazione si potesse rivolgere ai privati, per piccole colture domestiche. Grazie a Basilicata Pitch2Pitch invece abbiamo deciso di passare a un mercato b2b, lavorando su scale industriali di grandi dimensioni. Sapevamo di poter contare su una tecnologia affidabile ma nell’agritech le innovazioni si possono perfezionare e migliorare solo lavorando a stretto contatto con le aziende agricole e con le problematiche che quotidianamente vanno risolte sul campo. Il programma di accelerazione di Joule ci ha consentito di scoprire la versione migliore della nostra startup».
«Spesso noi ingegneri ci focalizziamo sugli aspetti tecnici delle applicazioni, sulle tecnologie e sugli algoritmi – commenta Loredana Verardi -. Ma lavorando con le aziende agricole emergono altre esigenze. L’esperienza diretta è fondamentale per adattare e migliorare il software e perfezionare la user experience dell’utilizzatore finale».
Un’altra opportunità riguarda il match richiesto dalle realtà imprenditoriali: «Sono le aziende stesse che selezionano e scelgono le startup con le tecnologie ritenute più adatte alle loro esigenze – spiega Loredana Verardi -. Questa è la premessa migliore per impostare una collaborazione proficua».
La Call4Innovation Clean & Tech e le città sostenibili
Un progetto che si basa su diverse attività: prima di tutta la Call4Innovation finalizzata all’individuazione e supporto di progetti imprenditoriali innovativi e sostenibili in ambito Clean & Tech (energia e agricoltura) e città sostenibili (edilizia e mobilità) che possano essere sviluppati sul territorio della Basilicata attraverso attività di co-innovazione tra aziende lucane e team di innovatori provenienti da tutta Italia; e anche con l’implementazione di progetti imprenditoriali innovativi. Quest’anno la call è allargata a tutte le startup italiane, dedicata a quattro ambiti verticali: energia pulita, agritech, edilizia sostenibile e mobilità sostenibile.
In palio 6 co-innovation award per i progetti realizzati da startup e aziende del territorio e 3 entrepreneurship award per i progetti più innovativi delle imprese lucane. Grant fino a 20mila euro e programmi di supporto allo sviluppo della sperimentazione.
Scarica il regolamento completo e scopri gli award per startup e aziende. Clicca qui per candidarvi.
Il presidio fisico per la community degli innovatori lucani
Per la prima volta verrà attivato un presidio fisico e digitale, un punto di riferimento per lo sviluppo dell’innovazione in Basilicata a supporto delle startup innovative, ma anche delle altre aziende lucane che vogliono sviluppare il loro modello di business. L’hub fisico fungerà da punto di riferimento per tutto l’ecosistema di stakeholder come aziende, giovani, aspiranti imprenditori, professionisti e istituzioni per creare e sviluppare una vera e propria community lucana.