In collaborazione con |
Il nostro evento raccontato anche dalle mentor che hanno partecipato. Così le professioniste di Eni si sono confrontate con le startup durante il Bootstrap. Ecco come è andata
Confrontarsi per definire le moderne forme di leadership femminili. Concretezza, consigli, esperienze, donne che aiutano altre donne e ovviamente la creatività visionaria e progettuale delle startup. Anche quest’anno Unstoppable Women ha messo al centro le storie, i progetti e le connessioni che raccontano il gender gap imprenditoriale nel nostro Paese. In occasione della Milano Digital Week, negli spazi di Le Village by CA Milano si è tenuta l’iniziativa di StartupItalia dedicata alla community di donne – manager, influencer, giornaliste, studentesse e founder. Quest’anno l’evento è stato organizzato in collaborazione con Eni e Joule, la scuola di Eni per l’impresa.
Una giornata di lavori, confronti, riflessioni parlando di finanza, sostenibilità e intelligenza artificiale insieme a donne imprenditrici e storie di grande ispirazione. Best practices, storie di successo, progetti imprenditoriali e nuove connessioni. Per questo ogni anno stiliamo una lista (non completa e sempre in aggiornamento) di donne da seguire sui temi dell’innovazione in Italia: fondatrici, manager, attiviste, ricercatrici, ma non solo. Negli anni la lista si è allargata sempre di più per approfondire e raccontare le tante storie di sportive, artiste, scienziate che si distinguono per il loro impegno e che troppo spesso vivono dietro le quinte e risultano invisibili.
È fondamentale farlo senza cadere nell’illusione delle “quote”, ma vogliamo far emergere testimonianze autentiche di competenza e leadership. Questo approccio richiede una profonda comprensione di questa sfumatura perché il racconto delle donne più influenti professionalmente e culturalmente deve riflettere la loro forza senza compromessi all’interno della società.
Sul palco sono stati approfonditi vari temi:
Finanza al femminile
Investimenti, denaro, trading, hanno ancora troppo a che fare con il mondo maschile, tanto che – ricerche alla mano – le donne faticano ad accostarsi ad una materia fondamentale per sviluppare un approccio consapevole attorno al proprio potere economico e valore sociale. Insomma, le donne possono e devono parlare di soldi.
Sostenibilità
Che connessione esiste tra parità di genere e sostenibilità? Non è solo il quinto degli Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU: le ricerche mostrano che nelle aziende con la maggiore presenza femminile c’è anche maggiore sostenibilità economica. Ne parliamo con donne imprenditrici e sostenitrici appassionate di progetti e iniziative che guardano fermamente in questa direzione.
Nuove “Intelligenze”
Stiamo imparando lentamente a conoscere il mondo delle intelligenze che possono fingersi umane. In che modo i nuovi strumenti – parliamo di chat gpt ma non solo – si rapportano con gli utenti? Come parlano, come devono e possono essere regolate ed “educate” a leggere la società che ha dato loro gli strumenti per esistere? Esploriamo il mondo del lavoro di oggi e di domani e del linguaggio includendo le AI nella nostra vita, per trasformarle in utili alleate.
Imprese femminili, a che punto siamo?
Le mentor di Eni
Ma è stato anche un appuntamento strettamente collegato alle startup, proponendo il format del Bootstrap: tre tavoli di lavoro dedicati alle startup che si sono confrontate con le mentor della community di Unstoppable, in questo caso tutte proveniente dal network dei professionisti di Eni: Gina Laura Falbo, Head of Intellectual Property, Technology, R&D and Digital Legal Assistance; Mirela Jianu, Head of Technology Market Analysis & Benchmark e Paola Costantino, Head of Open Innovation in Plenitude.
Abbiamo scelto mentor donne proprio per dare un buon esempio e avvalerci del loro peculiare punto di vista il giorno dell’evento. E ora a evento concluso, torniamo da loro chiedendo un commento sulla sessione di lavori che le ha viste protagoniste nel Bootstrap, dopo essersi confrontate con gli startupper. Un’occasione per fare networking e contribuire alla creazione di un ecosistema equo e non discriminante.
«Ho riscontrato alcune proposte molto brillanti e con un potenziale humus di successo, altre sono ancora in fase di sviluppo e hanno bisogno di tempo per essere meglio strutturate e rappresentate» commenta Gina Laura Falbo. «Complessivamente ho trovato un buon livello di originalità e talento, occorre essere più consapevoli degli strumenti a propria disposizione per dare maggiore forza alle idee e raggiungere una più rapida realizzazione sul mercato».
«Le startup sono arrivate molto preparate sugli aspetti tecnici: conoscono molto bene i prodotti/servizi che offrono, gli elementi di differenziazione rispetto ai competitor, i benefici per i consumatori/clienti finali e sulla presentazione delle soluzioni che offrono» spiega Mirela Jianu. «Ci sono comunque alcune aree di miglioramento possibili: definire e conoscere bene il loro target (definire TOM, SAM, SOM); avere ben presente la roadmap di sviluppo, revisionarla e aggiornarla ogni volta che si rende necessario (ad esempio, quando si rivede il modello di business); investire in nuove risorse, soprattutto nell’area vendite e nel digital marketing; conoscere bene il budget e le voci di spesa».
«Mi auguro che il Bootstrap sia stato un momento di confronto molto stimolante per tutti i futuri imprenditrici/ori» è l’auspicio di Paola Costantino. «Noi mentor cerchiamo sempre di portare idee e punti di vista di chi vive il mercato in contesti maturi. Il buon livello di preparazione di tutti gli imprenditori ci fa ben sperare per il futuro. In tutti i partecipanti si percepiva l’entusiasmo e la resilienza necessari quando si affronta una nuova sfida imprenditoriale».