Si tratta della capitale da anni prescelta da parte delle aziende della Silicon Valley
La società californiana OpenAI, divenuta famosa in tutto il mondo per il suo chatbot di intelligenza artificiale ChatGPT, ha scelto Dublino per la sua prima sede sul territorio UE. Finora nel vecchio continente l’azienda guidata da Sam Altman ha contato soltanto sulla presenza a Londra, dove ha 10 dipendenti. Come si legge su Sifted, stabilirsi sul territorio UE, peraltro in un Paese – l’Irlanda – amico delle Big Tech (da un punto di vista fiscale anzitutto), dovrebbe favorire la politica di ascolto e di confronto che OpenAI ha adottato da diversi mesi a questa parte. Il Ceo continua a sedersi al tavolo con le istituzioni, ascoltandone le preoccupazioni in merito ai rischi derivanti dall’AI.
Nel 2023 Sam Altman ha girato il mondo, con un tour europeo dove ha fatto tappa anche in Irlanda. La presenza di OpenAI nell’UE con una sede serve anche a favorire quell’indispensabile lavoro di lobbying nelle istituzioni di Bruxelles, soprattutto in un periodo di discussione sull’AI Act. Ma passiamo brevemente in rassegna le ragioni che hanno spinto l’azienda di ChatGPT a optare per Dublino.
La metamorfosi pro Big Tech della capitale irlandese è cominciata a inizio millennio: Google ha aperto i suoi uffici a Dublino nel 2004. I dati recenti informano di oltre 5mila società tecnologiche che danno lavoro a oltre 90mila persone. L’Irlanda, in parole povere, ospita hub di livello internazionale. Per anni ha attratto le aziende con una controversa politica fiscale, più volte attaccata da altri membri UE, con aliquote risibili a fronte dei guadagni miliardari delle società . Nel 2021, però, anche Dublino ha aderito alla global minimum tax: 15% per chi ha entrate superiori ai 750 milioni di euro. Per chi non supera quella soglia rimane l’aliquota al 12,5%.