Le due società continueranno a lavorare assieme anche oltre il 2040, secondo quanto comunicato dall’azienda di Cambridge
Quella tra Apple e Arm è la storia di una collaborazione di lunga data, iniziata nel 1990, quando la multinazionale dell’allora Steve Jobs fu una delle prime società a collaborare con Arm ancora prima del lancio del suo computer portatile “Newton” nel 1993. Newton, che poi fallì, utilizzava un chip processore basato proprio sull’architettura Arm. Apple aveva scelto di avvalersi delle competenze della società di Cambridge principalmente perché i suoi chip per telefoni cellulari a basso consumo energetico aiutavano le batterie a durare più a lungo. Oggi quella collaborazione si rinnova con la stipula di un nuovo contratto che vedrà le due società lavorare assieme anche dopo il 2040, secondo quanto si apprende dalla stessa Arm.
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Apple e Arm ancora insieme
Arm possiede la proprietà intellettuale che sta dietro l’architettura informatica della maggior parte degli smartphone del mondo e che concede in licenza ad Apple ma non solo; anche a molti altri produttori. E il colosso di Tim Cook si avvale del suo know-how nei processi di progettazione dei propri chip personalizzati per iPhone, iPad e Mac. Secondo quanto si apprende dal media Reuters, Arm ha svelato i prezzi di quella che potrebbe essere un’offerta pubblica iniziale di 52 miliardi di dollari. Se così fosse, questo sarebbe il più grande accordo stipulato negli Stati Uniti in questo settore dall’inizio di quest’anno. Il proprietario di Arm, SoftBank Group, da quanto si apprende in una dichiarazione, prevede di offrire 95,5 milioni di azioni di deposito americane della società con sede nel Regno Unito per un prezzo compreso tra 47 e 51 dollari l’una. E Apple è è stata una tra le grandi aziende tecnologiche che hanno investito 735 milioni di dollari nell’offerta pubblica iniziale di Arm.