La Regione vuole investire su ragazzi competenti che si sono formati sul territorio, o di rientro dall’estero, per internazionalizzare l’ecosistema dell’innovazione
Attrarre talenti in Emilia Romagna e internazionalizzare l’ecosistema dell’innovazione aumentando la competitività economica e l’inclusione sociale del territorio. Con questo intento la Regione Emilia Romagna ha aperto le candidature al bando da due milioni di euro rivolto ai Comuni dove sono presenti Università per sostenere progetti sperimentali destinati a giovani talenti. La scadenza per la presentazione delle domande è fissata al 22 settembre 2023.
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A chi si rivolge il bando
I comuni di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara, Forlì, Cesena, Rimini, Ravenna possono presentare proposte progettuali per il triennio 2023/2025 mentre la città Metropolitana di Bologna per tutto il territorio di sua competenza per il biennio 2024/2025. Ciascun soggetto potrà avanzare un solo progetto che abbia la finalità di attrarre in Emilia Romagna nuovi talenti che nell’ecosistema dell’innovazione regionale possano trovare un lavoro, un proprio spazio professionale o di ricerca, o intraprendere un percorso di alta formazione. Lo stesso potranno fare i cosiddetti ‘cervelli in fuga’, per tornare in Italia dopo aver trascorso lunghi periodi all’estero.
Gli obiettivi
«L’obiettivo del bando è quello di facilitare l’accesso ai servizi utili e necessari a chi voglia restare o arrivare in regione – spiega il presidente Stefano Bonaccini – Si tratta di un passo avanti importante, con l’approvazione di una legge unica nel suo genere in Italia. Credo che dall’Emilia-Romagna arrivi una indicazione necessaria al Paese: serve infatti una strategia nazionale che guardi ai giovani, un grande piano di investimento su di loro. Noi scommettiamo sull’attrattività , il trattenimento e la valorizzazione dei talenti per supportare le nostre filiere, manifatture e comparti d’eccellenza, dall’automotive all’agroalimentare, dalla Data Valley ai settori creativi, solo per citarne alcuni». Con queste misure, la Regione intende, infatti, agevolare le imprese che assumono giovani che rientrano dall’estero, interessati a lavorare o fare ricerca in Emilia-Romagna attraverso percorsi formativi personalizzati; di specializzazione e qualificazione, tramite una rete di master in strutture e scuole di alta formazione e pacchetti di servizi di welfare (nidi, scuole, alloggi, conciliazione dei tempi di vita e lavoro) per i giovani e le loro famiglie.