Vedrai, porta l’intelligenza artificiale in ufficio con il contributo dei dipendenti e della community internazionale di creativi AI/CC (Artificial Intelligence Creative Community) nella realizzazione di 70 opere di AI Art. A raccontarci tutto sul nuovo progetto, Beatrice Vallaperta, Brand Manager del Gruppo Vedrai
Il 2023 sarà ricordato come l’anno del boom dell’intelligenza artificiale generativa. L’interesse nei confronti della tecnologia AI non si arresta infatti, e interrogarsi sui suoi sviluppi futuri è oggi materia di interesse non più solo per il mondo tecnologico e accademico ma per tutto il comparto economico, in ottica di intercettare nuovi trend e possibili ambiti di investimento. Ne è convinto Vedrai, gruppo specializzato in soluzioni di Intelligenza Artificiale, che di recente ha realizzato un progetto di Employee Engagement utilizzando le più recenti tecnologie e applicazioni di AI generativa per la realizzazione di opere visive che saranno utilizzate nell’arredamento degli uffici della sede milanese del gruppo: tema dell’allestimento è l’identità dell’azienda e la sua evoluzione negli anni. Obiettivo, stimolare la riflessione sul ruolo dell’intelligenza artificiale nel mondo della creatività, creare contaminazione tra team e competenze differenti e rafforzare l’identità del brand.
StartupItalia ha intervistato Beatrice Vallaperta, Brand Manager del Gruppo Vedrai, che ci ha raccontato com’è nato il progetto di Employee Engagement e la realizzazione delle opere di Ai Art.
L’intelligenza artificiale al centro del mondo
Si stima che nel 2023 la spesa di governi e imprese per l’intelligenza artificiale supererà i 500 miliardi di dollari e che, già oggi, in tutto il mondo circa il 51% delle aziende stiano investendo in Ai2. Inoltre, nel corso del 2022, accanto alle applicazioni già diffuse dell’intelligenza artificiale, si è imposta l’Ai generativa dove gli investimenti hanno registrato un valore complessivo di 2,6 miliardi di dollari.
Nata nel 2020 in piena pandemia, Vedrai è cresciuta rapidamente diventando un Gruppo internazionale che comprende 160 persone tra Italia e Spagna. Al suo interno, inoltre, ha acquisito cinque società che hanno portato in azienda nuove competenze e nuove contaminazioni su tutto ciò che riguarda l’intelligenza artificiale. Il Gruppo oggi è composto da 1 newco nell’ambito della system integration (Vedrai Data Intelligence), da Premoneo, società specializzata in dynamic pricing acquisita per la totalità delle quote e indigo.ai, azienda specializzata in AI generativa e chatbot di cui è stata acquisita una quota di maggioranza. And last but not least, Vedrai ha iniziato un percorso di espansione internazionale a partire dalla Spagna con l’apertura nel 2022 di una sede a Madrid.
In occasione del terzo anno dalla sua nascita e con la prospettiva di un’ulteriore crescita che la porterà nei prossimi mesi ad assumere nuovi professionisti con competenze differenti (sviluppatori, data scientist e UX/UI designer), Vedrai ha inaugurato i nuovi spazi allestiti attraverso un progetto di employee engagement che ha coinvolto i dipendenti e la community internazionale di creativi AI/CC (Artificial Intelligence Creative Community) nella realizzazione di 70 opere di AI Art che diventeranno parte dell’arredamento dell’ufficio e dell’identità del brand. Un’iniziativa che punta ad aumentare il coinvolgimento e il senso di appartenenza dei dipendenti. E la contaminazione tra team differenti: non solo tra figure tecniche e professionalità di business, ma anche tra le diverse aziende (acquisite nell’ultimo anno).
Intervista a Beatrice Vallaperta, Brand Manager del Gruppo Vedrai.
Quali sono le strategie che possono essere utilizzate dalle startup per testare, validare ed eventualmente evolvere il proprio prodotto e brand?
Per un’azienda che opera in ambiti complessi ed altamente innovativi come l’Intelligenza artificiale la sfida anche dal punto di vista del brand è duplice: da un lato fare divulgazione sulle nuove tecnologie, che spesso sono ancora viste con diffidenza, dall’altro ascoltare il mercato ed essere estremamente rapidi ad adattarsi. Per questo quando abbiamo compreso le potenzialità della nostra soluzione su mercati differenti rispetto a quello delle PMI, abbiamo fatto uno studio di riposizionamento e ora stiamo sviluppando la nuova Suite in un processo di apprendimento continuo in interazione con i nostri clienti.
Vedrai è cresciuto molto con acquisizioni rilevanti nell’ultimo anno, come avete conciliato questa crescita con lo spirito di innovazione che vi caratterizzava come startup e quali consigli date alle nuove startup?
Diventare in 3 anni un gruppo internazionale di 160 persone significa strutturarsi in modo estremamente rapido e allo stesso tempo riuscire a essere agili e mantenere lo spirito di startup iniziale. Per farlo abbiamo preso a modello i grandi player del settore tech integrando all’interno della nostra organizzazione spazi che stimolano la ricerca e l’innovazione continua come il nostro innovation center, e sviluppato strategie di employee engagement finalizzate sia al team building sia al rafforzamento dell’identità del brand.
L’AI è entrata anche nei vostri uffici attraverso un progetto che ha coinvolto i vostri dipendenti, come è nato questo progetto e qual è la connessione con l’identità del vostro Brand?
Stimolare curiosità, creatività e spirito di innovazione è fondamentale per una realtà come Vedrai che lavora costantemente sulle nuove frontiere tecnologiche dell’Intelligenza Artificiale. Una riflessione sull’AI e i suoi impatti nella nostra quotidianità ha guidato il nostro progetto di employee engagement con l’AI Art: abbiamo coinvolto i nostri dipendenti e il collettivo di AI artist AI/CC nell’applicazione dell’AI generativa per realizzare opere con l’intelligenza artificiale destinate all’arredamento dei nostri spazi. E’ stato un importante momento di rafforzamento della cultura aziendale e della nostra identità di Brand Vedrai, accolto con grande entusiasmo e partecipazione da parte di tutti i nostri dipendenti.
Ci può dire qualcosa in più sulle 70 opere realizzate?
Si tratta di un processo collaborativo e di contaminazione tra team. Utilizzando il tool di text-to-image Midjourney e in particolare il server Vedrai all’interno della piattaforma Discord, i dipendenti di Vedrai e una parte degli artisti della Community: nello specifico Guido Callegari, Manuela Sissa, Eugenio De Riso, Katya Vettorello, Matteo Ferrari, Stefano Baldassari, hanno realizzato 70 opere di AI generativa che rappresentano l’identità dei singoli e del gruppo. Le opere sono state esposte in anteprima durante un vernissage in occasione del terzo compleanno di Vedrai e, ora sono parte degli spazi in azienda.
I prossimi passi di Vedrai?
Un ambito molto interessante su cui stiamo facendo ricerca è quello nato dalla convergenza tra le soluzioni a supporto delle decisioni di Vedrai e la società acquisita indigo.ai che sviluppa soluzioni di AI conversazionale. L’obiettivo è riuscire a rendere accessibile la complessità delle elaborazioni delle macchine attraverso il linguaggio naturale. Questo sarà il prossimo passo di quel processo di divulgazione e avvicinamento dell’AI alle imprese che è stata fin da sempre la mission di Vedrai.