Nel mese di aprile, due amatissime saghe televisive come Succession e The Marvelous Mrs. Maisel iniziano l’ultimo giro di giostra, un’altra cerca di sbaragliare tutti con la forza di una produzione enorme, e un’altra ancora tocca un mostro sacro come Grease, sapendo di rischiare moltissimo ma con la possibilità di farsi amare alla follia. Su StartupItalia il guest post di Diego Castelli, uno dei massimi esperti italiani di serie tv
Chi segue assiduamente le serie tv, magari da molti anni, conosce bene quella strana sensazione che sempre coglie quando uno show sta per finire. C’è il rammarico per l’obbligato addio, una sorta di nostalgia preventiva, ma se le cose sono state gestite nel modo corretto, c’è anche la consapevolezza che è meglio un viaggio che termina nel momento giusto, piuttosto che un saluto troppo lungo e stucchevole. Sembra che Succession e The Marvelous Mrs. Maisel appartengano alla prima categoria, quella delle serie tv che sanno quando è il momento di lasciare il palcoscenico. Per fortuna, le nuove proposte non mancano mai, e non c’è rischio di rimanere senza episodi da guardare.
Succession, quarta stagione
Nel 2018 era partita quasi in sordina, in un momento storico in cui HBO era ancora legata a brand più roboanti come Game of Thrones. In sole tre stagioni, però, Succession è riuscita a portarsi a casa 13 Emmy Awards e a diventare un must per gli amanti di quella serialità che, tagliando con l’accetta, potremmo far cadere sotto il genere del “anche i ricchi piangono”. La storia della famiglia Roy, in cui un gruppo di figli rosi dall’ambizione attende con ansia la dipartita del ricchissimo padre-padrone, funziona per un motivo non scontato. Da una parte, non c’è un solo personaggio che sia amabile: sono tutti arrivisti, viscidi, rancorosi, approfittatori. Dall’altra, sono tremendamente umani perché fragili, umorali, continuamente tesi fra l’esigenza di mantenere un’apparenza di dignità e l’istinto ad arraffare tutto ciò che si può. Li amiamo perché ci rivediamo in loro e li odiamo perché quello che vediamo in questo specchio non ci piace. La quarta stagione sarà anche l’ultima, ci aspettiamo i fuochi d’artificio.
Quando: dal 3 aprile. Dove: Sky Atlantic e NOW.
The Good Mothers, prima stagione
La nuova serie italiana di Disney+, già vincitrice del primo Berlinale Series Award allo scorso Festival di Berlino, è la storia vera di un gruppo di donne, mogli e madri di boss dell’’ndrangheta, chiamate a combattere da dentro la potente organizzazione criminale. Un racconto di impegno politico e civile, ma che non vuole rinunciare alla suspense da thriller puro. Nel cast, fra le altre, Micaela Ramazzotti e Gaia Girace, la bravissima interprete di Lila ne L’amica Geniale.
Quando: 5 aprile. Dove: Disney+
Grease: Rise of the Pink Ladies, prima stagione
Il recupero di vecchie glorie del passato cine-seriale, una delle principali cifre di questi anni, nasce dalla speranza di trovare visibilità più facile in un contesto competitivo saturo di prodotti in perenne lotta per l’attenzione degli spettatori. Allo stesso tempo, però, è anche una lama a doppio taglio, laddove la profanazione dei cult immortali è vista come peccato terribile da buona parte dell’utenza. Bisogna dunque applaudire Paramount+ per il coraggio: toccare un mostro sacro come Grease, per raccontarne un prequel tutto al femminile, è operazione quasi temeraria. Ma proprio questo animo impavido, unito a immagini promozionali che promettono un livello produttivo e musicale di livello, meritano fiducia. Attenzione però, i fan dell’originale non faranno sconti.
Quando: 6 aprile. Dove: Paramount+
Transatlantic, miniserie
Anna Winger, la creatrice della splendida Unhortodox sulla fuga di una giovane donna da una comunità di ebrei ultra-ordodossi, torna per una nuova miniserie che viaggia indietro nel tempo. Nuovamente una storia vera, questa volta ambientata nella Francia degli anni Quaranta, dove una giornalista americana riuscì a garantire la fuga e la salvezza di tremila rifugiati, compresi alcuni famosi artisti, minacciati dal regime nazista. Un progetto ancora più grande e importante per Winger, autrice americana ma ormai europea d’adozione, sempre alla ricerca delle tensioni fra culture, delle frizioni fra le idee di giusto e sbagliato, dei rapporti fra diversi periodi storici, che qui si incarnano in una serie che promette un approfondimento storico rigoroso unito a un tono sorprendentemente brillante.
Quando: 7 aprile. Dove: Netflix
The Marvelous Mrs. Maisel, Quinta stagione
Per qualche anno, prima dell’avvento di The Boys, The Marvelous Mrs. Maisel è stata il gioiello più brillante di Prime Video. Creata da Amy Sherman-Palladino, già autrice di Una mamma per amica, la storia di una casalinga di fine anni Cinquanta che decide di mollare il marito e diventare una stand up comedian abbattendo stereotipi e pregiudizi, ha conquistato soprattutto perché non si è mai presa troppo sul serio. Un tema importante e al passo coi tempi, declinato nella forma di una commedia fresca, colorata, dai dialoghi rapidissimi, che trasporta in un mondo gustosamente vintage restando saldamente ancorata al presente. La quinta e ultima stagione promette di rispondere alla domanda finale: riuscirà la brillante Midge a trovare un equilibrio felice fra il lavoro, l’amore, i sogni più sfrenati e la dura, patriarcalissima realtà quotidiana?
Quando: 14 aprile. Dove: Prime Video
The Last Thing He Told Me (L’ultima cosa che mi ha detto), miniserie
Prodotto da Hello Sunshine, la casa di produzione di Reese Witherspoon, e tratta dall’omonimo best-seller di Laura Dave (65 settimane nella classifica del New York Times), ecco arrivare un thriller vecchio stampo ma di grandi ambizioni. Protagonista è Jennifer Garner, nei panni di una donna impegnata a investigare sulla scomparsa del marito (Nikolaj Coster-Waldau, il Jaime Lannister di Game of Thrones), e costretta a gestire il difficile rapporto con la figlia adolescente di lui. Sette episodi che puntano a una suspense ininterrotta e un intricato groviglio di misteri e complotti.
Quando: 14 aprile. Dove: Apple Tv+
Dead Ringers (Inseparabili), prima stagione
In principio fu un film del 1988 firmato dal maestro David Cronenberg, con protagonista Jeremy Irons nei panni di due gemelli. Su Prime Video arriva la versione seriale di quella stessa storia, con un cambio di genere nei protagonisti, che diventano due donne interpretate dal premio oscar Rachel Weisz. Beverly e Elliot Mantle sono sorelle identiche che lavorano come ginecologhe, e che accanto a pratiche mediche potenzialmente rivoluzionarie ma eticamente discutibili, si passano droghe e partner facendo leva sulla loro interscambiabilità. Sei episodi fra il morboso e l’inquietante, firmati da Alice Birch, già autrice della splendida Normal People.
Quando: 21 aprile. Dove: Prime Video
Citadel, prima stagione
Arriva allo scadere, il 28 aprile, il titolo più ambizioso del mese e non solo (250 milioni di dollari di budget, la seconda serie più costosa di sempre). Si tratta di Citadel, storia di azione e spionaggio con toni fantascientifici prodotta e in parte diretta da Anthony e Joe Russo (i registi di Avengers: Endgame). Il progetto inizia come tradizionale serie americana, ma l’idea è quella di espanderlo molto presto con alcune serie-satellite (compresa una italiana) che si agganceranno alla storia principale per aumentarne la portata. La trama ruota intorno a un gruppo di spie buone, appartenenti a un’agenzia globale votata alla salvaguardia della pace mondiale (la Citadel del titolo), messe in ginocchio da un gigantesco sindacato criminale. Le prime immagini, a metà fra 007 e Mission: Impossible, promettono un livello cinematografico con pochi paragoni televisivi. A onor del vero, il recente flop di Rings of Power, sempre su Prime Video, impone prudenza, ma questo è un progetto a cui non si può non concedere attenzione.
Quando: 28 aprile. Dove: Prime Video