Obiettivo: 100 nuovi posti di lavoro in 3 anni nelle new generation technology. “Vogliamo creare un ecosistema etico e sostenibile d’innovazione, che aiuti le aziende a diventare più agili, intelligenti e competitive nell’era digitale”. Così a Startupitalia Alfredo Adamo, Ceo di Frontiere
Il futuro è già qui. A pensarci, Alfredo Adamo (Ceo), Ciro Romano, Gianfranco Iannello, Noemi Adamo, Alessandro Niglio, Gaetano Rossi, Marco D’Ambrosio, Giorgio D’Ammassa, tutti founder di Frontiere, il nuovo polo di consulenza tecnologica, l’hub di innovazione che apre oggi i battenti a Roma con l’obiettivo di supportare e accelerare la digitalizzazione delle aziende (e non solo) attraverso l’utilizzo delle new generation technology, dalla realtà aumentata a quella virtuale, dal metaverso al web3, passando per il must have dell’intelligenza artificiale. Innovare significa trovare la strada per rimanere competitivi, adattarsi al cambiamento e migliorare i processi di lavoro. StartupItalia ha intervistato in anteprima Alfredo Adamo, Ceo di Frontiere.
“Siamo alla ricerca delle professioni del futuro immediato. Per accompagnare le aziende verso l’innovazione”
Data strategist, designer di artificial intelligence, machine learning engineer, blockchain specialist, digital artist per web3, cloud architects, innovation manager: sono queste alcune delle professioni che Frontiere, il neonato polo di innovazione romano cercherà sul mercato per inserirle all’interno del suo team operativo, in un progetto di formazione continua garantito dai rapporti attivi con università e centri di ricerca in Italia e all’estero, dal Politecnico di Milano al MIT di Boston. La selezione sarà aperta su tutto il territorio italiano, con un’attenzione particolare al Sud Italia: il Centro di Innovazione e Sviluppo della nuova realtà, infatti, ha sede a Napoli.
Perchè Frontiere?
Il nostro progetto nasce con l’obiettivo di accompagnare le aziende (pmi e grandi) verso la digitalizzazione attraverso l’utilizzo delle tecnologie di frontiera, dalla realtà aumentata a quella virtuale, dal metaverso al Web3. Avendo tutti esperienze dirette in altre aziende, abbiamo deciso di unire le nostre competenze e il nostro know how in questo nuovo progetto di consulenza tecnologica. Frontiere, infatti, nasce dall’unione di 3 società già operative sul mercato: Alan Advantage, GreenVulcano Technologies e Hueval. Puntiamo a raggiungere i 15 milioni di euro di fatturato raddoppiando i posti di lavoro, oggi le 3 aziende impiegano già oltre 100 persone, entro il 2025.
Il Centro, un ponte tra Nord e Sud per le professioni del futuro?
Siamo alla ricerca delle professioni del futuro, immediato. Per accompagnare le aziende verso l’innovazione. Vogliamo creare un ecosistema etico e sostenibile d’innovazione, che aiuti le aziende a diventare più agili, intelligenti e competitive nell’era digitale. Immaginiamo un mondo in cui le aziende possano sfruttare appieno le opportunità offerte dalla digital transformation, per raggiungere un successo a lungo termine. E per farlo vogliamo creare la massima interazione tra tutte le aree geografiche d’Italia proprio sulle tecnologie di frontiera: Artificial Intelligence, Web3, Blockchain, Metaverso, Quantum Technologies. In pratica abbiamo gli headquarters a Roma, il principale laboratorio si trova a Napoli, e i nostri collaboratori sono sparsi su tutto il territorio nazionale.
Sono previsti 100 posti di lavoro in 3 anni nel tech. Qual è la top 3?
Al primo posto ci sono tutte le professionalità di Intelligenza Artificiale e Machine Learning, a seguire quelle relative all’universo Web3 Specialist mentre al terzo posto ci sono i Software Developers di cui attualmente il mercato è carente, solo in Italia, di centinaia di professionisti. Ci sono poi figure come l’AI Prompter che sono di fatto appena nate. Si tratta di professionalità per migliorare e sfruttare al meglio le nuove tecnologie emergenti e che vanno ridefinendosi anche in maniera drastica ogni volta che nuove tecnologie si affermano. Ma riteniamo che allo stesso modo, anche le figure di “nuovi designer”, a cavallo tra umanesimo e tecnologia, rientrano nelle cosiddette “professioni del futuro”.
Nel 2024 avete in calendario l’apertura del Design Center a Roma, in cosa consiste?
L’apertura entro il 2024 a Roma del Design Center legato a Frontiere, avrà come obiettivo quello di affiancare ai professionisti delle tecnologie emergenti figure dal know how umanistico, per accompagnare gli interventi di innovazione con il senso del gusto, dell’estetica e del bello tipici del Made in Italy. Sarà un luogo fisico e virtuale di grande contaminazione che di volta in volta sarà governato da innovative metodologie di lavoro. Uno spazio dove la fisicità sarà integrata con le esperienze virtuali immersive.
Un mix tra due mondi, umanistico e tech?
Esatto. Si tratta della progettazione di esperienze basate su tecnologie ancora mai viste prima d’ora. Questo avverrà tramite la presenza fisica di figure umanistiche: artisti d’arte contemporanea, filosofi, psicologici, letterati, affiancati a ingegneri informatici, data scientist, digital art director, specialisti di AI e blockchain. I due mondi, umanistico e tech, saranno protagonisti di una continua contaminazione. Siamo convinti che innovare non sia una moda, ma una necessità per rimanere a lungo sul mercato.