A due anni dai disordini a Washington, Menlo Park pubblica un lungo post in cui spiega perché il tycoon tornerà sulle piattaforme. Nel frattempo l’ex presidente è stato riabilitato su Twitter (anche se non posta mai)
Nelle prossime settimane l’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, potrà accedere di nuovo ai propri canali Facebook e Instagram. Il tycoon era stato bandito da tutti i social network dell’ex gruppo Facebook (oggi Meta) dopo i fatti di Capitol Hill: il 6 gennaio 2021 una folla di manifestanti pro Trump invase il Campidoglio a Washington urlando slogan sulle presunte elezioni rubate (ci furono cinque vittime a seguito dei disordini). In quelle ore Trump aveva aizzato i propri elettori, utilizzando anche i propri megafoni social. Così, da Twitter in giù, le piattaforme decisero di bandirlo. Cosa è cambiato da allora e quali sono le ragioni che hanno spinto Meta a riammetterlo? Ricordiamo che Trump è già stato riabilitato su Twitter, anche se non posta dall’8 gennaio 2021 (qui sotto il suo ultimo cinguettio)
To all of those who have asked, I will not be going to the Inauguration on January 20th.
ads ads— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 8, 2021
Sul sito ufficiale, Meta ha pubblicato un lungo post di cui riprendiamo alcuni estratti. “Il pubblico dovrebbe essere in grado di ascoltare ciò che i suoi politici dicono, in modo da poter fare scelte informate alle urne. Ma questo non significa che non ci siano limiti a ciò che le persone possono dire sulla nostra piattaforma”. Su questo punto non c’è molto da aggiungere: le piattaforme da anni non sono più reputate semplici distributori di contenuti.
Meta spiega che dopo il ban di Trump, il caso è stato portato all’attenzione dell’Oversight Board, organo indipendente che aveva criticato la scelta di un ban senza alcun limite temporale. Così, spiega la società, Meta ha deciso per due anni di sospensione da Facebook e Instagram per Trump. “Nella nostra risposta all’Oversight Board, abbiamo anche detto che prima di decidere se revocare o meno la sospensione del signor Trump, avremmo valutato se il rischio per la sicurezza pubblica fosse diminuito”. A quanto pare, quel rischio sembra diminuito per la multinazionale di Menlo Park.
Donald Trump, per quanto meno al centro della scena dopo la sconfitta elettorale del 2020, è ancora un personaggio politico di primo piano nel Partito Repubblicano. Le sue intenzioni, infatti, sono di ricandidarsi per tornare a essere presidente degli Stati Uniti. “Come qualsiasi altro utente di Facebook o Instagram – ha specificato Meta – il signor Trump è soggetto ai nostri standard. Alla luce delle sue violazioni, ora rischia anche sanzioni più severe in caso di recidiva. Nel caso in cui il signor Trump pubblichi altri contenuti che violano gli standard della comunità, questi saranno rimossi e il signor Trump sarà sospeso per un periodo compreso tra un mese e due anni, a seconda della gravità della violazione”.