Da Kids With Sticks un adventure arcade colorato e sfidante
Basta dire Giappone feudale ed è probabile che in molti drizzino le orecchie per capire come va avanti la faccenda. Vi ci abbiamo portato in una marea di titoli, spesso mettendovi nei panni di soldati ed eroi dalle enormi capacità marziali e magiche. In questo frangente, però, vogliamo variare: il nostro avatar non sarà nulla di tutto ciò. O meglio: cambierà un sacco di volte aspetto, a seconda delle necessità . Seguiteci nella nostra recensione di Rogue Spirit, il titolo sviluppato dalla software house indie polacca Kids With Sticks. Su Twitter ci tengono a precisare che il team è composto da appena 5 persone. Dato che non possiamo non tenere in considerazione mentre ci accingiamo a raccontarvi di più sulle avventure nel regno di Midra.
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Il protagonista è il principe del suddetto regno, un fantasma. Non proprio l’eroe che ci si aspetterebbe per fronteggiare orde di nemici spietati. E invece occorre andare oltre le apparenze da poltergeist: l’avatar in questione è infatti in grado, una volta atterrati i nemici, di impossessarsi dei loro corpi, assumendo così sembianze ogni volta diverse. In tutto troviamo 18 nemici/alter ego da impersonare, con una varietà quantomeno grafica decisamente intrigante.
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Rogue Spirit è un titolo che, ma va?, si inserisce nel ribollente calderone dei roguelike, titoli sfidanti dove la morte è fidata compagna di viaggio e il combat system richiede non poca abilità . Il titolo si gioca in terza persona, all’interno di cinque biomi parecchio estesi all’interno di ciascuno dei quali va sconfitto l’immancabile boss. Non è obbligatorio ogni volta far traslocare lo spirito nel corpo di un altro nemico, magari all’apparenza fisicamente più possente.
L’aspetto che fa sorridere di Rogue Spirit è che oltre a combattere il gamer deve infatti valutare come presentarsi negli scontri. L’unico modo per farlo è valutare le armi in carne e ossa a cui ridare vita, le loro condizioni di partenza, per evitare di vestire i panni di un personaggio sfibrato e debole. Gli scontri hanno un anima tipicamente arcade: una volta agganciati dai nemici abbiamo davvero pochissimi istanti per reagire, soprattutto quando colpiscono dalla distanza.
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Come anticipato si muore parecchio in Rogue Spirit, ma questo fa parte delle regole del genere. La possibilità di giocare 18 differenti personaggi non è un elemento secondario, anzi sarebbe la parte che avrebbe permesso al titolo di spiccare il volo. Purtroppo, al di là di differenze negli stili di combattimento, alla fine le loro peculiarità assomigliano rendendo il combat system non così ricco.
Rogue Spirit è un titolo che ha poi scelto di aggiungere meccaniche stealth che consentiranno al nostro personaggio di turno di diventare molto più veloce, con sensi nettamente più sviluppati che consentiranno di conoscere al meglio il terreno e soprattutto dettagli non da poco sull’area d’azione dei nemici. A livello grafico il titolo è colorato, ma non è certo la versione meglio riuscita del Giappone feudale.