Dalla Nuova Zelanda una visual novel indie chiaramente ispirata al capolavoro di Lewis Carroll. Cosa farà mai il Bianconiglio stavolta?
Lewis Carroll, autore de Alice nel Paese delle Meraviglie, ha affidato un ruolo preciso al Bianconiglio, un araldo della Regina sempre nervoso perché il tempo corre ed è tardi, è tardissimo. A dargli una veste decisamente più diplomatica e meno frettolosa ci hanno pensato gli sviluppatori di Sky Bear Games, software house della Nuova Zelanda che pure per la next gen di Xbox (ma noi vi suggeriamo di buttarvi sulla portabilità di una Switch) propongono una visual novel che pesca a piene mani da quell’immaginario narrativo. Wonderland Nights: White Rabbit’s Diary è un’opera dalla grafica che cattura e che richiede semplicemente una paziente lettura dei dialoghi per essere gustata.
La storia di Wonderland Nights: White Rabbit’s Diary non ha nulla a che fare con quella Alice. Siamo in un ipotetico sequel, con sì riferimenti a pioggia a quel mondo dove le cose non vanno proprio normalmente e gli animi si scaldano molto alla svelta. Il protagonista è lui, il Bianconiglio, che in questa situazione veste i panni non tanto di un araldo, ma di un organizzatore di eventi: al castello arrivano niente poco di meno che i rappresentanti dei regni, in un delicato equilibrio tra complotti e diplomazia.
Leggi anche: The Last Survey, la visual novel per salvare il mondo. O condannarlo
Il compito nostro sarà di predisporre gli incontri one-to-one tra i vari rappresentanti, da allestire in sei stanze complessive. Una volta stabilite le coppie si otterrà un risultato fatto di dialoghi imprevedibili e conseguenze politiche tutte da scoprire. Non siamo di fronte a una trama che può competere con il capolavoro di Carroll, ma senz’altro gli sviluppatori hanno interpretato al meglio quel bagaglio realizzando schermate in cui un occhio attento pescherebbe citazioni a iosa.
Ogni disegno è un piacere per gli occhi e la sua densità di dettagli invita il gamer a soffermarsi su oggetti e particolari che svolgono la loro degna parte sul palcoscenico. Non è disponibile in italiano, ma il doppiaggio in inglese è senz’altro una valida aggiunta, che dà tono all’intera avventura.