Accessibilità e inclusione. Sono queste le parole d’ordine del Comune di Genova, che grazie alla rete con numerose associazioni ha realizzato nel corso degli anni un progetto inclusivo sulle spiagge genovesi, a partire dalla Spiaggia dei Bambini, nel quartiere di Voltri, dove le barriere fisiche e sociali sono state abbattute. Basta chiudere gli occhi per immaginare una spiaggia dove i bambini, le famiglie, le persone con disabilità possono tuffarsi in mare in sicurezza o assaporare l’ombra sotto apposite strutture. L’idea di una spiaggia inclusiva e che accolga nel divertimento e nello svago le persone è realtà a Voltri, quartiere di Genova. Il progetto della Spiaggia dei Bambini vede la luce nel 2004, ma nel corso degli anni è diventato un luogo sempre più inclusivo, come spiega l’assessore al Demanio marittimo del Comune di Genova, Mario Mascia: «Il progetto della Spiaggia dei Bambini di Voltri è nato in via sperimentale come LET (Laboratori Educativi Territoriali) con ombrelloni, giochi e bagnini per rendere disponibile il litorale pubblico all’utilizzo dei bimbi dei centri estivi genovesi». La costruzione del sito attuale sulla passeggiata Roberto Bruzzone risale al 2008 e la Spiaggia dei Bambini è sempre stata aperta ai bimbi anche nel 2020, anno della pandemia, fino allo sviluppo avviato negli anni 2021-2022 con le postazioni fisse stagionali dedicate non solo ai centri estivi, «ma anche gratuitamente alle famiglie con bimbi, ai ragazzi e ragazze e, sperimentalmente, nel 2022 alle persone con disabilità, nei confronti dei quali quest’anno l’attenzione è aumentata ulteriormente».
Il mare accessibile
Ecco allora 12 gazebo posizionati sul lido pronti ad accogliere con la loro ombra famiglie, bambini e persone con disabilità di ogni età, ma con anche attrezzature specifiche per permettere a tutti e a tutte di vivere l’estate con serenità. Sottolinea l’assessore Mascia: «Anche quest’anno la Spiaggia dei Bambini conferma la sua inclusività con percorsi riservati fino alla spiaggia e alle docce per le persone disabili, un gazebo dedicato, apposite sedie sdraio e una sedia a rotelle per consentire agli utenti di farsi il bagno».
Una sperimentazione che è stata avviata nel 2022 grazie alla rete con Prometeo Arciragazzi, Anmic, Genova Inclusiva e associazione Maruzza Liguria, che ha il merito non solo di creare percorsi e strutture accessibili, ma anche di permettere interazioni positive tra le persone, in modo che ognuno possa cogliere l’unicità dell’altro. «La spiaggia è molto frequentata non solo da chi abita nella delegazione, ma anche da altre zone della città: lo scorso anno, secondo le associazioni, sono stati 5.000 i bambini e i ragazzi che l’hanno frequentata. Tante le attività durante l’estate, in particolare nei giorni feriali ci sono quelle dei centri estivi, molto richiesti dalle famiglie».
Via al progetto Genoa Sea Inclusion
Quest’anno, però, ha preso il via anche un’importante novità: il progetto Genoa Sea Inclusion, promosso dal Comune di Genova, da Bagni Marina Genovese (una società partecipata al 100 per cento dal Comune di Genova, che gestisce gli impianti balneari comunali), dalla Casa Circondariale di Marassi e da associazioni del territorio. «Il progetto prevede che ogni bagnino venga affiancato da un accompagnatore per le persone disabili» spiega Mascia. «La particolarità del Genoa Sea Inclusion è che gli accompagnatori, appositamente formati, sono detenuti della Casa Circondariale di Genova, autentici protagonisti di un percorso di reinserimento sociale e lavorativo». Un’inclusione nell’inclusione quella ideata dal Comune di Genova e dai suoi partner. Da una parte, le persone in detenzione hanno la possibilità di imparare un mestiere e di porre le basi per un nuovo percorso, nell’ottica di una pena che ha l’obiettivo di portare al reinserimento nella comunità e di aprire nuovi sguardi a chi sta vivendo l’esperienza traumatica del carcere; dall’altra, si inizia a costruire un ponte tra persone detenute e in stato di libertà, abbattendo pregiudizi e stereotipi, nell’ottica di una vera e propria ‘innovazione sociale’, che comprende rispetto e apertura verso l’altro.
A Genova, però, non si parla solo di Spiaggia dei Bambini. Il Comune ha dato il via in molte spiagge a una serie di interventi per rendere il mare più accessibile e inclusivo. «L’inclusione sociale dei bambini, delle persone con disabilità e dei soggetti fragili è un obiettivo primario, che si riflette anche nell’attuazione di nuovi interventi per promuovere sulle spiagge genovesi accessibilità e inclusione».
In particolare, stanno aumentando le porzioni di arenile ad accesso libero e per persone con difficoltà motorie: dopo un lungo lavoro con vari soggetti, pubblici e privati, ha aperto al pubblico, a inizio luglio, la spiaggia libera degli ex Capo Marina, in corso Italia, con accesso pedonale e carrabile per i disabili e la creazione di 10 stalli auto riservati ai portatori di handicap. Una grande vittoria, molto attesa anche dalle associazioni dei consumatori, che nei decenni passati si erano impegnate su questo fronte.
«Consentire alle persone disabili di frequentare le nostre spiagge è un modo per farle sentire parte integrante della nostra comunità, rafforzando il tessuto sociale, una battaglia di civiltà ma anche un potenziale turistico in parte ancora inespresso, visto che Genova ha un territorio non facile a livello geomorfologico».
La Spiaggia dei Bambini di Voltri è una delle 7 spiagge genovesi – Bagni Janua, Vesima; Easy Beach, Pegli; Capo Marina, corso Italia; Vernazzola; Boccadasse; via del Tritone, a Quinto – coinvolte nel piano di interventi per favorire l’accesso, attraverso stalli auto riservati, pedane, passatoie, adeguamento e messa a norma dei servizi igienici, acquisto e rimessaggio sedie da mare.
«Creare un ambiente inclusivo»
Il futuro di Genova si apre, dunque, a una sempre maggiore accessibilità, come sottolinea l’assessore Mascia: «L’obiettivo è quello di creare un ambiente inclusivo dove tutti, anche e soprattutto le persone con difficoltà di movimento, possano trovare un mare realmente accessibile, attraverso la fornitura di appositi servizi e attrezzature riservate». Da un anno a questa parte è stata anche data una forte accelerata alla liberalizzazione delle spiagge sui circa 30 chilometri di litorale genovese, con riunioni settimanali con tutti i soggetti coinvolti: «L’accessibilità è un obiettivo prioritario tanto quanto la gratuita fruizione – conclude Mascia -. Gli interventi fatti fino a oggi sono il frutto del confronto e del dialogo costante che il Comune di Genova intrattiene quotidianamente con la Consulta comunale e provinciale per la tutela delle persone disabili, attraverso il lavoro congiunto degli Uffici Abbattimento Barriere e Demanio Marittimo e della Disability Manager del Comune».