Ha raccolto 2,5 milioni di dollari. In paese tutt’altro che periferico per il gaming
Abituati agli spostamenti dei giganti – vedi Microsoft pronta a spendere 70 miliardi per Activision – spesso ci dimentichiamo che l’ecosistema del gaming è popolato anche da moltissime startup. Studi di sviluppo indipendenti che hanno creato negli anni titoli originali e, cosa non rara, attirato l’attenzione dei big (sempre più interessati a comprare per ingrandirsi). Il caso di Social First, game studio finlandese fondato nel 2021 da due veterani del settore (sono Kim Soares e Mikko Kähärä) ci racconta di una giovane azienda che ha appena ricevuto un investimento da 2,5 milioni di dollari guidato da Play Ventures.
«Il social gaming – ha commentato il Ceo di Social First Kim Soares – sta crescendo rapidamente e il nostro team è davvero esperto nella creazione di giochi social multipiattaforma con forti community che permettono alle persone di tutto il mondo di fare amicizie che possono durare una vita. Combinando questo in titoli, progettati per essere giocati per un decennio o più, e tenendo conto di altre possibilità tecnologiche nuove ed emergenti, abbiamo notato un’opportunità per cavalcare una tempesta perfetta e avere davvero un grande impatto nell’industria dei videogiochi».
Come per tutte le startup di un ambiente parecchio competitivo, le ambizioni di Social First non sono basse. In una fase ancora embrionale ha già annunciato un piano di assunzioni per impostare la crescita. Al momento non sappiamo molto sui lavori in corso nell’azienda, ma possiamo dare un’occhiata ai numeri del mercato finlandese dei videogiochi. Stando ai dati di Helsinki Times il 55% dei cittadini è un gamer – su mobile, console e PC – e il giro d’affari a livello nazionale è di 2,5 miliardi di euro. Rilanciamo inoltre questo post pubblicato su Medium nel 2019 in cui si ritrae un mondo gaming davvero effervescente: Housemarque, software house che ha sviluppato il tripla A per PS5 Returnal (qui trovate la nostra recensione), è soltanto uno dei soggetti attivi in un paese tutt’altro che periferico per quanto riguarda il mondo dei videogiochi.
Nello stesso post sopracitato di Medium è eloquente quanto dice Gabriele Aimone, attuale membro del board di Helsinki Games Capital: «In Finlandia, il gaming è una antica tradizione. Anche se un paio di aziende molto importanti come Remedy e Housemrque erano già fiorenti, il punto di svolta è stato con Nokia: improvvisamente molte persone di talento che lavoravano lì hanno dovuto lasciare il loro lavoro e applicare le proprie competenze ad altri settori. Il videogioco sembrava essere quello giusto. Ed è così che è iniziata l’età dell’oro dei giochi mobile in Finlandia. La prima ondata aveva un modello di monetizzazione chiaro, ovvero un unico pagamento. […]. La seconda ondata ha permesso al nuovo modello free to play di dominare il mercato. I giochi sono completamente gratuiti, ma con acquisti in-app».