«Abbiamo guardato alle esperienze internazionali, capendo tre cose: serve un one stop shop nell’immobiliare, dove comprare o vendere in un unico posto; occorre il digitale ma con un accompagnamento professionale e, infine, non può mancare la presenza uniforme sul territorio nazionale». Corrado Passera, CEO di illimity, ha anticipato così a StartupItalia le caratteristiche di Quimmo (qui il sito ufficiale), progetto – non nuovo per l’istituto – che si rinnova nel brand e nella piattaforma dove chiunque – privati e imprese – può acquistare o mettere in vendita immobili o portafogli di immobili. Come anticipato, le attività di Quimmo non sono del tutto una novità per illimity: solo nel 2021, come ha spiegato la società , il business ha generato 26 milioni di visite ai portali, 900 mila utenti registrati e oltre 2mila immobili transati.
StartupItalia ha raccontato sin dagli esordi il percorso di illimity. Per mettere in fila le tessere, Quimmo è una realtà su cui la Banca lavora da tempo. «Sono due anni che abbiamo deciso di innovare anche nell’intermediazione immobiliare – ha aggiunto Passera -. Abbiamo acquisito IT Auction che si è integrata in neprix. L’obiettivo è dare il meglio del digitale con un forte accompagnamento professionale umano». Oggi quel patrimonio ha trovato una forma più allargata in Quimmo, progetto che non si rivolgerà soltanto alle aste giudiziarie, ma a quello che nel corso della conferenza stampa è stato definito il mercato unico immobiliare.
Per questi mesi Quimmo ha in programma una campagna di comunicazione per far conoscere l’offerta immobiliare in esclusiva disponibile sulla propria piattaforma. A giugno sarà rilasciata l’app. Per farci spiegare il progetto abbiamo intervistato anche Renato Ciccarelli, ex CEO di IT Auction che, dopo l’ingresso in illimity, ha continuato a innovare nel cosiddetto settore proptech. «Al momento abbiamo 5mila immobili in vendita in esclusiva in tutta Italia – ci ha spiegato Ciccarelli – e sono gestiti da 200 persone che fanno parte del team. Il nostro obiettivo è ambizioso: creare un mercato unico immobiliare». Il settore, come raccontiamo sul nostro magazine, registra da anni la nascita di aziende e startup per venire incontro alle esigenze di chi compra e di chi vende. «Quando si parla di proptech – ha commentato – o si parla soltanto di digitale o della killer app che stravolge il mercato. Noi non facciamo questo: vogliamo invece valorizzare il ruolo dell’intermediario».
Lato digital, gli utenti avranno a disposizione i dati, anche per conoscere i potenziali acquirenti e il mercato. Tramite una dashboard e con sempre la possibilità di farsi seguire da un professionista, su Quimmo i venditori sapranno chi ha visitato l’immobile, virtualmente e fisicamente, chi ha scaricato i documenti, chi ha chiesto informazioni, chi ha chiesto un appuntamento. Questo perché, come spiegato nella conferenza stampa, tra i trend dell’immobiliare c’è anche quello di un acquisto sempre più smart. Non è però il digitale che cancella la tradizione. «Noi crediamo nel ruolo dell’intermediazione», ha concluso Ciccarelli.
A pochi mesi dal lancio di b-ilty – altro progetto che vi abbiamo raccontato – illimity continua il proprio percorso per sviluppare la componente tech come da Piano Strategico 2021-25. Nel 2022 Quimmo punta a raggiungere 34 milioni di visite, 1,4 milioni di utenti registrati con un target di 3mila immobili transati. «Il Gruppo illimity – ha aggiunto Passera – è già oggi uno dei principali player attivi nell’intermediazione digitale di beni mobili e immobili, abbiamo investito in tecnologie innovative, abbiamo costruito sul campo una rete di nostri professionisti specializzati. Possiamo oggi accompagnare sia venditori che compratori con un modello che reputiamo unico, efficace ed efficiente che continuerà ad arricchirsi nel tempo».