A scuola come ve la cavavate con gli esperimenti di chimica?
No, anche se ormai siamo alchimisti provetti, la formula per trasformare tutti i metalli in oro ancora ci manca. O non saremmo certo qui a lavorare. Questo non significa però che Alchemist Simulator, il titolo indie sviluppato da Art Games Studio, di stanza a Varsavia, e disponibile anche su PlayStation 4 e 5 non ci abbia regalato altre soddisfazioni…
Alchemist Simulator è realizzato in grafica cell shading, con colori caldi e un’ambientazione medievale convincente e rilassante, sebbene alla fine della fiera ci si possa muovere esclusivamente per il proprio labooratorio. Non siamo in un’ombrosa caverna, ma in una sorta di covo hobbit intimo e accogliente. Per partire bisogna sfogliare l’almanacco, il libro delle pozioni e fare pratica con tutti gli strumenti. Disponibile soltanto in inglese è un ottimo modo anche per arricchire il proprio dizionario con termini settoriali, tuttavia non tutti potrebbero pensarla così e dato che la maggior parte dei lemmi potrebbe non suonarvi famigliare, smanettare continuamente sullo smartphone per tradurre i nomi di accessori e ingredienti potrebbe risultare sgradito ai più, anche perché interrompe “la magia”.
Come tutti i simulatori, si procede per gradi, iniziando dalle pozioni più semplici per arrivare agli intrugli più complessi. A mano a mano che si vendono i propri prodotti soddisfacendo le richieste dei clienti sarà possibile investire le monete d’oro guadagnate in nuovi alambicchi e nuove strumentazioni, ampliando la portata alchemica del proprio laboratorio così da poter realizzare pozioni sempre nuove. Certo, dopo un po’ la ripetitività di fondo si fa sentire ma, nonostante tutto, il titolo polacco mantiene la sua dose di fascino, intrugliata con buona parte di succo carismatico. Il risultato è un intruglio dal colore pastello, come la grafica del gioco, senz’altro appetitoso.