Mostri in ogni stanza e molte chiavi da raccogliere
La galassia dei dungeon crawler sfida i generi più attuali, a colpi di labirinti, mostri d’ogni tipo e raccolta di risorse in mezzo a stanze in cui perdersi è un attimo. In alcuni casi il risultato, magari dal sapore retro, è piacevole e invoglia perfino i più sbarbati a conoscere stili e gameplay antichi. In altri, purtroppo, il prodotto è acerbo e noioso. Crypt of the Serpent King Remastered 4K, disponibile su Xbox Series X/S, non è affatto un titolo next gen. Sviluppato da Rendercode Games, è un’avventura in prima persona senza trama. E già su questo un pizzico di delusione c’è per chi ama approfondire la lore e l’universo narrativo.
Si inizia senza fronzoli, con un combattente armato di ascia (le armi aumenteranno). Le schermate si svelano in un susseguirsi di stanze, vuote e con pochissimi elementi di dettaglio. Nei primi secondi abbiamo subito il confronto con i nemici: il combat system è ridotto all’osso, quasi anonimo. Con armi pesanti fin da subito ci si aspetterebbe una certa libidine nell’ammazzare gli avversari, ma il tutto avviene nella calma più totale, senza un sonoro all’altezza di scontri corpo a corpo o effetti grafici un minimo eloquenti.
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Basta posizionare il puntatore della mira abbastanza vicino al lupo o al serpente di turno, sferrare il colpo, magari retrocedendo per evitare di farsi male e procedere così in ogni combattimento. Il livello di difficoltà vira decisamente verso il basso. Crypt of the Serpent King Remastered 4K ha dalla sua una potenzialità espressiva che si potrebbe apprezzare in VR, dove senz’altro l’esperienza potrebbe giocarsi un’altra chance (al costo, però, di parecchie migliorie da parte della software house).
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L’obiettivo è uccidere i nemici, esplorare (quel poco) le stanze raccogliendo risorse e monete e, soprattutto, trovare le chiavi che servono a sbloccare il portale per raggiungere il livello successivo. Dal punto di vista grafico l’anima next gen non è mai pervenuta: l’esperienza in certi casi non è affatto fluida dal punto di vista grafico. A meno che non siate proprio fanatici dei dungeon crawler così come chi scrive lo è per la pizza (basta sia pizza ed è buona), vi suggeriamo di proseguire oltre.