La startup dei videogiochi 34BigThings si è superata presentando un racing capace di lasciare a bocca aperta
Nonostante console sempre più potenti e performanti dovrebbero incentivare lo sviluppo di racing game adrenalinici ad alto tasso di spettacolarità, due mostri sacri del calibro di F-Zero e Wipeout sono spariti dai nostri radar da tanti, troppi anni. Sono numerosi i team Indie che hanno voluto recuperarne l’appeal: tra questi, anche diverse startup innovative italiane, come la milanese 3DClouds, il cui Xenon Racer, almeno su Switch, non riusciva però a smarcarsi dai difetti o la torinese 34BigThings, della quale abbiamo recensito poco tempo fa Redout: Space Assault, spin off proprio di questa serie votata al racing dalle tinte futuristiche. Oggi, però, dobbiamo capire come se l’è cavata con Redout 2.
Redout 2, adrenalina allo stato ludico
La più grande sorpresa di Redout 2 è certamente l’impianto grafico, capace ictu oculi di rivaleggiare con i videogiochi più famosi. Lo stacco col primo capitolo è evidente. Poi si impugna il pad e si scopre che, in realtà, i ragazzi torinesi di 34BigThings hanno voluto osare, rivoluzionando parecchio il gameplay.
Sparite le armi e la possibilità di attaccarsi mentre si corre, il racing piemontese ha compiuto la scelta, coraggiosa, di allontanarsi dalla scia di Wipeout al fine strizzare l’occhio soprattutto agli amanti dei titoli corsaioli duri e puri, quelli imperniati esclusivamente sulle abilità di guida. Del resto, si sa, i power up tendono troppo a livellare. Tale scelta fa il paio con un sistema di controllo a dir poco ostico (del resto si corre su mezzi capaci di sfondare la barriera del suono) pensato per tenere attaccati al PC o alla console solo i piloti più appassionati ed esperti.
L’unica concessione del team italiano riguarda una serie di aiuti preimpostati o attivabili manualmente, a seconda dei propri deficit, ma resta il fatto che Redout 2 presenta una giocabilità eccezionalmente vecchia scuola, con una curva di apprendimento assai poco amichevole e che richiederà diverse ore passate raschiando il guard rail prima di imparare a stare in pista.
Chi sopravvive alle esplosioni ripetute del proprio mezzo troverà un racing game adrenalinico e coloratissimo, capace di regalare tantissime emozioni, che può essere declinato lungo 36 circuiti e sfide fino a 12 giocatori. Davvero un gran videogioco. Tutto italiano.