Da una startup innovativa composta da due sole persone un gestionale profondo, accurato, divertente e… preistorico
Se siete soliti bazzicare i lidi virtuali di Steam, probabilmente conoscerete già Parkasaurus, dal momento che il titolo ha avuto una gestazione lunghissima (da dinosauro) e, dopo l’early access, ha continuato a migliorare costantemente, anche grazie alle richieste e ai suggerimenti dei tantissimi videogiocatori che si erano appassionati al videogioco e che hanno fatto sentire agli sviluppatori tutto il loro calore e affetto. Non deve sorprendere che le cose siano andate per le lunghe, tanto da far passare ben due anni dall’uscita su PC a quella per Nintendo Switch. Dietro la startup responsabile del progetto, Washbear Studio ci sono solo due ragazzi, canadesi, in grado però di mettere assieme un titolo che non ha nulla da invidiare ai gestionali più noti e apprezzati.
Benvenuti al Parkasaurus
Inutile girarci attorno, Parkasaurus nasce con un preciso intento: mettersi in scia a Jurassic Park (a proposito, in Jurassic World Evolution 2 è appena arrivato il DLC Campo Cretaceo, avete letto la nostra recensione?). Dal momento che il concept è quello e non aggiunge troppo al gestionale giurassico, Mayuran e Chris, i due membri della startup dell’Ontario, hanno deciso di viaggiare su un binario parallelo, dotando il gioco di una grafica cartoon e di tante piccole trovate sopra le righe capaci di strappare un sorriso. E lì viene fuori tutta l’esperienza di due ragazzi che, prima di fondare la propria software house, hanno partecipato allo sviluppo di alcuni degli Indie più apprezzati degli ultimi anni: Guacamelee!, Mutant Blobs Attack e Severed.
Parkasaurus non si prende mai troppo sul serio. Più che un Jurassic Park vero e proprio, preferisce seguire le orme del vecchio Theme Hospital di Bullfrog Production. Ed esattamente come quello, ingrana subito la marcia e sa intrattenere per ore, sconfessando chi crede che un gestionale debba per forza essere serioso e sommergervi di schermate zeppe di dati e statistiche.
Due le modalità di gioco: una libera, nella quale si costruisce il proprio parco tematico nel tentativo di non finire in bancarotta e una invece che si dipana lungo una serie di missioni autoconclusive.
Leggi anche:Â Jurassic World Evolution, mai sognato di gestire un parco di dinosauri?
La costruzione del parco è probabilmente il frangente più divertente visto che vi chiederà di intervenire attivamente sul terreno, scavando laghi e ruscelli, piantumando alberi e sollevando montagne, a seconda del recinto e dell’ospite giurassico che andrà a ospitare.
Una volta che avrete i primi dinosauri, dovrete accertarvi che tutto vada bene, esaminandone le feci (chiaro riferimento a una delle scene iconiche del primissimo Jurassic Park) per scovare eventuali malattie, creando zone d’erba alta in cui possano avere la dovuta privacy dai visitatori e, naturalmente, ricordandovi sempre di nutrirli a sufficienza. Del resto, servono dinosauri felici per avere visitatori felici.
La grafica, colorata e appena abbozzata, non solo ben si sposa col carattere ironico della produzione, ma soprattutto ha permesso a una startup di sole due persone di realizzare tutto questo senza incorrere nei rischi che puntualmente capitano quando si fa il proverbiale passo più lungo della gamba. A conti fatti, Parkasaurus è un titolo divertente e ben bilanciato, pensato più per il fratellino che vi ha visti giocare a Jurassic World che non all’utente in cerca di sfida, ma che può attrarre anche il fratello maggiore, soprattutto per la simpatia di questi coloratissimi dinosauretti.