Restando a casa si risparmia in benzina e abbonamenti ai mezzi, ma l’impennata dell’energia rischia di vanificare ogni speranza e pesa parecchio sul bilancio domestico
Diciamoci la verità : inizialmente eravamo tutti ben felici di poter fare, anche qui in Italia, un po’ di smart working. Che non fosse invece una grande idea lo abbiamo realizzato solo in un secondo momento, quando abbiamo visto che il lavoro andava ben oltre gli orari e call e mail ci inseguivano pure nelle pause. Adesso sullo smart working si abbatte un’altra problematica: il caro bollette. Dal momento che chi resta a casa sfrutta le proprie utenze e tende a usare maggiormente il riscaldamento autonomo di quanto non farebbe andando in ufficio, quanto rischia di incidere l’impennata dei prezzi dell’energia alla quale stiamo assistendo?
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Secondo l’analisi di Selectra, piattaforma che confronta le offerte di luce, gas e internet, un lavoratore in smart working full time, che si affida ancora al Servizio di Maggior Tutela, a febbraio 2022 spenderà 57 euro in più nella bolletta mensile luce (+230%, per un totale di 102 euro), e 159 euro in più per la bolletta del gas (+220%, per un totale di 290 euro) rispetto a febbraio 2021.
Lo smart worker full time che è invece passato al Mercato Libero, pagherà sempre di più rispetto all’anno scorso, ma riuscirà a risparmiare a febbraio 2022, rispetto al Tutelato, 45,5 euro sulla bolletta della luce e 32 euro su quella del gas.
Rispetto a chi è rientrato in ufficio full time – e che quindi ha un consumo di luce e gas ridimensionato ai weekend e ad una parte minore della giornata – un lavoratore in smart working nel Servizio di Maggior Tutela a febbraio 2022 spenderà 17 euro in più per la luce e 39 euro in più per il gas a causa del caro bollette. Sul Mercato Libero, invece, si parla di 10 euro in più per la luce e 32,5 euro per il gas per il lavoratore da remoto rispetto a chi va in ufficio.