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Doppia intervista al CEO di Cisco Italia, Agostino Santoni, e a Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci
Uno spazio inaugurato a poche settimane dallo scoppio della pandemia e dell’avvio del lockdown. Che grazie al digitale non ha però mai bloccato le sue attività . Il Cybersecurity Co-Innovation Center di Cisco all’interno del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano festeggia il suo primo anno di lavori, trascorso tra eventi con partner, hackathon e incontri. Dopo l’appuntamento di martedì 16 febbraio – qui per rivedere la diretta – abbiamo raccolto i bilanci di questi primi dodici mesi da Agostino Santoni, CEO di Cisco Italia, e Fiorenzo Galli, Direttore Generale del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci.
Co-Innovation Center: il primo anno
«Siamo davvero soddisfatti di questa apertura – ha esordito Santoni – soprattutto perché, guardando a posteriori, ci sono due punti di forza di quella decisione: siamo riusciti a reagire e l’ecosistema che ci eravamo immaginati per uno spazio fisico ha continuato a vivere anche sul digitale. Il Co-Innovation Center non si è mai fermato. E poi è continuata anche la stretta collaborazione con il museo». Privacy e cybersecurity sono i due temi chiave che Cisco ha scelto per focalizzare le sue attività in un museo che non è nato soltanto per conservare e valorizzare il passato.
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Un museo pronto all’innovazione
«Il fondatore Guido Ucelli – ha commentato Galli – ha definito questo come il museo del divenire del mondo: in questa definizione c’è dentro tutto. Non siamo un museo statico, ma dinamico. Temi come quelli della cybersecurity e delle privacy sono centrali negli anni che stiamo vivendo». Il rapporto tra Cisco e questa istituzione vanno avanti da molti anni e la presenza di un’azienda all’interno di un museo suggerisce una possibile strada di collaborazione tra diversi soggetti per scopi di carattere sociale e di sviluppo della collettività .
Ad accelerare questa collaborazione c’è stato anche un altro aspetto che ha sottolineato Galli. «Cisco ha una straordinaria attenzione agli aspetti umanistici. È la prima volta che una nostra relazione si evolve in una presenza fisica di lunga durata dentro il museo». La presenza di Cisco in un museo tecnico scientifico d’eccellenza come quello di Milano si concretizza anche in un’opera di evangelizzazione sulle questioni più importanti della nostra epoca, ora che tutto il mondo è alle prese con lo smart working e una vita onlife. «Partiamo dalla convinzione che la privacy sia un diritto dell’uomo – ha spiegato Santoni – e questo vale soprattutto oggi con i dati che circolano sulla rete. C’è poi il tema della cybersecurity: gli attacchi informatici sono aumentati nell’ultimo anno e per questo occorre maggior consapevolezza da parte di aziende e cittadini».