Il titolo della saga EA alla prova dell’ammiraglia gaming di Meta
Quel che si svelerà di fronte ai vostri occhi, una volta indossato il visore Oculus Quest 2, è il primo videogioco ad aver vinto un Oscar. Medal of Honor: Above and Beyond è infatti impreziosito da un cortometraggio, Colette, uscito con una statuetta in mano dall’edizione 2021 del riconoscimento più celebre in ambito cinematografico. Disponibile finalmente anche per i possessori di Oculus Quest 2, il titolo è stato rilasciato lo scorso anno per Steam VR e su Oculus Rift. Andiamo dunque a scartare il videogioco di uno dei franchise sparatutto più famosi, vecchio di oltre vent’anni e che, come la saga di Resident Evil, ha avuto l’opportunità di fare il salto di specie e salire a bordo di una console standalone. Scoprite di più nella nostra recensione.
Leggi anche: Colette, da un videogioco alla vittoria dell’Oscar
Partiamo col dire che Medal of Honor: Above and Beyond per Oculus Quest 2 è un videogioco pesante. Abbiamo dovuto fare piazza pulita di buona parte del nostro archivio per far spazio agli oltre 40 giga del software. Per fare un paragone il recente Resident Evil 4 ne occupava meno di 8. Al netto di questi dettagli tecnici, immergersi in uno scenario bellico come quello sviluppato da Respawn Entertainment e pubblicato da EA è senz’altro un’esperienza divertente e stimolante per gli appassionati del genere sparatutto. Trovereste sorprendente scoprire che esistono docenti di storia contemporanea – chi scrive li ha conosciuti – appassionati di videogiochi e convinti sostenitori della loro utilità per avvicinare chiunque allo studio delle loro materie. E se lo dicono loro.
Leggi anche: Resident Evil 4 VR: su Oculus è un Pueblo da metaverse?
Ancor prima di buttarvi nel videogioco vi suggeriamo di guardare il cortometraggio Colette. La sezione Galleria diMedal of Honor: Above and Beyond vale come dispensa per preparare l’esame di storia del Novecento. I documentari presenti nel menu iniziale – che si svela alzando il telefono nella nostra stanza, dove possiamo interagire con i primi oggetti in VR – sono senz’altro un valore aggiunto del titolo, che affiancano l’esperienza videoludica. La guerra non è un gioco e il mondo gaming è tra gli ambienti più illuminanti per conoscere il passato.
Leggi anche: Call of Duty: Vanguard, com’è la guerra ai nazi zombie su next gen?
Passiamo ora al gameplay. Medal of Honor: Above and Beyond offre diverse possibilità per imbracciare pistole e fucili fedelmente riprodotti e prendere d’assalto i nemici nazisti. La modalità campagna è senz’altro quella più appagante: quasi dieci ore, fitte di combattimenti e fasi narrative, che differenziano il titolo rispetto ad altri competitor sparatutto. Nel titolo disponibile sui visori Oculus partecipiamo non soltanto a spedizioni, ma anche a meeting bellici, abbiamo la possibilità di sedere ai tavoli dove vengono prese le decisioni importanti. Il tutto in un’ambientazione che non lascia a bocca aperta, ma comunque pieno di dettagli come tazzine, libri, arredi che fanno la loro figura. Una volta sazi della campagna il titolo prosegue con le arene dove sopravvivere e la modalità multiplayer.
Il combat system non è particolarmente innovativo. Avremo le due armi ad altezza cintura, con la possibilità di raccogliere nelle tasche le munizioni (ma occhio a non rimanere a secco). Se siete novellini con gli sparatutto in VR vi suggeriamo il tutorial di inizio gioco, dove avremo la possibilità di esercitarci in velocità – da seduti o in piedi – per imbracciare il fucile, mirare e fare fuoco. Senz’altro Medal of Honor: Above and Beyond garantisce dinamismo e divertimento e si va ad aggiungere alla libreria di titoli che potrebbero ingolosire non pochi gamer verso la strada del metaverso.