Henk Nieborg propone sull’ibrida Nintendo, ma pure su PlayStation 4, Xbox One & Steam, un titolo a dir poco vecchia scuola con le musiche di Manami Matsumae
Il regno di Mercia è stato invaso dalle demoniache truppe della regina Etheldred, una strega tirannica che risiede nelle distese desolate e ghiacciate a nord. Non contenta di avere imposto ai propri sudditi una serie di soprusi difficilmente tollerabili, quali una tassazione improponibile, un vertiginoso aumento delle accise sulla benzina e la trasmissione a reti unificate dei talk show di Barbara d’Urso e Massimo Giletti, questa malefica tarpana ogni sette anni invia il suo esercito a sud per prelevare alcuni abitanti da ogni città , per farne i propri galoppini personali. I campioni dell’intero Paese vengono supplicati di porre fine al suo regime: a rispondere alla chiamata sono una elfa oscura parecchio scosciata, un mago vecchio come il cucco e un nano truffaldino. Si avvia così Battle Axe, titolo che non fa certo mistero di ispirarsi agli ormai polverosi videogame per cabinato di tanto, tantissimo tempo fa.
Cercando asce in Battle Axe
Iniziamo da una curiosità che ci ha fatto ghignare: nessuno dei tre protagonisti di Battle Axe è armato d’ascia. Non sappiamo se si tratti di una pubblicità occulta a favore del deodorante, ma dal titolo ci saremmo attesi un trio di feroci guerrieri armati di ascia. Invece avremo a che fare con una sorta di Gandalf che, forte dell’immancabile bastone, può lanciare incantesimi a tutto spiano, di un nano nerboruto che maneggia perfino un cannone (!?) e di un’elfa che… oltre le sue curve da calendario non saprà mostrarvi altro, visto che è un personaggio a dir poco inutile ed esposto alle aggressioni nemiche.
A ben vedere non sappiamo perché lo sviluppatore, Henk Nieborg  – affiancato da Numskull Games per lo sviluppo – abbia deciso di inserire un personaggio così poco potente, soprattutto considerata l’elevata difficoltà dell’opera, tipicamente vecchia scuola. Forse proprio in quanto, come in alcuni titoli del passato, anche in Battle Axe la difficoltà è legata al personaggio scelto: il mago è il più potente, per lo meno quello che riesce a tenere più facilmente lontani i nemici e con lui l’avventura è un pochino più semplice, il nano è il personaggio mediano mentre l’elfa, be’, lei vi costringerà ad avvicinarvi parecchio ai nemici per passarli per le armi, che nel suo caso sono coltellacci più simili a stuzzicadenti, quasi del tutto inutili coi cattivissimi boss di fine livello…
Ciascun personaggio, lo avrete capito, dispone di un parterre di mosse prestabilite: attacchi da zuffa e a lungo raggio (tranne l’elfa, che lancia i coltelli a dieci centimetri e per farlo impiega pure mezz’ora). Studiato per essere portato avanti in due giocatori, Battle Axe vi chiederà di cooperare e di farlo come si deve, perché la difficoltà tende da subito a livelli folli, proprio quelli tipici dei cabinati di una volta. E come i coin op, una volta finite le vite e sbattuta la faccia contro la schermata Game Over, non resterà altro che riniziare il gioco dal principio.
No, non dall’ultimo checkpoint e nemmeno dall’inizio del livello: intendiamo proprio dal primissimo stage. Non c’è possibilità di salvare i propri progressi, nemmeno tramite un vecchissimo sistema di password (vi ricordate?). Fortuna almeno che non bisogna inserire 500 lire per giocare… I soli aiuti cui potremo aggrapparci saranno i power up sparsi per gli stage e la possibilità di imbattersi in un mercante che ci venderà l’occorrente per ristabilire salute e aumentare le nostre statistiche, a patto di avere abbastanza soldi dietro. Ok voler recuperare la magia di quegli anni, ma forse così si esagera… Invece, ciò che risulta davvero magico è il comparto grafico e artistico: Battle Axe sembra, almeno a livello visivo, uno dei più riusciti titoli per SNES e sprizza anni ’90 da ogni pixel.
Purtroppo la visuale a volo d’uccello, così ravvicinata, rende il gioco troppo spesso sleale, dato che magie nemiche e proiettili scagliati contro di voi appariranno solo all’ultimo secondo e, quando si gioca in due, la situazione peggiora ulteriormente, perché non capirete più quali sono gli attacchi dei nemici e quali del vostro alleato, ma chi cerca un titolo action, un hack’n’slash primitivo, brutale e a sfondo fantasy, tanto semplice quanto difficile e snervante, sarà certo accontentato.