Le recensioni di Emily Archer and the Curse of Tutankhamun e di The Seven Chambers
Se c’è una software house che ha saputo legare il proprio nome a un genere gaming, ebbene quella è Ocean Media. Azienda con sede in Croazia, ha sfornato diversi videogiochi punta e clicca che, su questo verticale, abbiamo recensito più e più volte. Dalle avventure di Faircroft’s Antiques fino ai misteri ottocenteschi rielaborati sulla base di capolavori della letteratura. Il filo rosso che collega tutti questi titoli è il gameplay: su Nintendo Switch sfruttiamo il touch screen della console per trovare oggetti nascosti in ambienti statici e venire a capo di enigmi. In questa recensione parliamo di Emily Archer and the Curse of Tutankhamun e di The Seven Chambers.
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Emily Archer and the Curse of Tutankhamun
Nello stile dei migliori gialli di Agatha Christie, il primo dei titoli che andiamo a presentare – Emily Archer and the Curse of Tutankhamun – racconta di un viaggio in Egitto, dove la protagonista, Lady Archer, viene invitata dall’amico Lord Carnarvon per ammirare il magnifico tesoro di Tutankhamon. Come spesso accade in simili situazioni, una morte improvvisa stravolge i piani e Lady Archer dovrà indagare sul misfatto. Il gameplay, come già accennato, procede per situazioni di gioco statiche in cui gli sviluppatori hanno disegnato ambienti ricchi di dettagli in cui il gamer deve ritrovare gli oggetti richiesti. Brevi fasi di dialogo completano la trama, dandole un’ordine fino all’epilogo.
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The Seven Chambers
A differenza del primo titolo, The Seven Chambers offre un gameplay leggermente più ricco, tra enigmi e situazioni di gioco. Gli sviluppatori di Ocean Media raccontano la storia di Elasaid, donna caduta in uno stato di coma. Da questa terribile esperienza la sua vita cambia e, nella sua immaginazione, inizia un viaggio da guerriera delle Highland. La trama non è irresistibile, ma nello sviluppo è stata introdotta qualche miglioria con ambienti meno statici (oggetti e animali si muovono) e anche le sfide risultano meno ripetitive per il gamer.