I caricabatterie montati su camion della startup funzionano a gas naturale liquefatto (GNL), idrogeno o una miscela dei due e non hanno bisogno di essere collegati a una rete elettrica
La startup russa L-Charge prevede di portare i suoi punti di ricarica mobili per veicoli elettrici a Londra nel 2022, stando a quanto ha dichiarato a Reuters il fondatore dell’azienda, Dmitry Lashin, secondo cui c’è un buon margine d’azione grazie non solo al crescente numero di veicoli elettrici, ma soprattutto alla carenza di colonnine per le vie della city. Attualmente la Gran Bretagna è percorsa da circa 705.000 veicoli plug-in, 365.000 dei quali completamente elettrici, come mostra la piattaforma ZAP-MAP. Dei 28.000 dispositivi di ricarica pubblici, più di 9.000 si trovano nella cosiddetta Greater London, area di 1.569 km².
“Il problema con le auto elettriche è che anche se hai il 98% della batteria piena, la metti comunque in carica”, ha detto Lashin. “Di conseguenza tutti gli slot sono occupati e nessuno sta caricando”. Se prodotto in serie, il caricabatterie mobile costerà circa 200.000 dollari e caricherà circa 25 veicoli elettrici al giorno, ha affermato il Ceo di questa giovane ma arrembante realtà russa.
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I caricabatterie montati su camion dell’azienda funzionano a gas naturale liquefatto (GNL), idrogeno o una miscela dei due e non hanno bisogno di essere collegati a una rete elettrica. Ci vogliono 5-7 minuti per caricare l’80% della batteria di un veicolo elettrico, ha assicurato Dmitry Lashin. L’unità di Londra sarà accessibile tramite un’app. Lashin ha affermato inoltre che la sua azienda gestisce l’unico compressore mobile al mondo che utilizza GNL/idrogeno dove riceve da cinque a sei richieste di ricarica al giorno dai 1.000 veicoli elettrici della città .
A seguito di un round, L-charge ha raccolto 1,5 milioni di dollari lo scorso settembre e attualmente sta cercando un partner che la aiuti ad aumentare la produzione a 2.000 dispositivi mobili e fissi all’anno. Lashin ha inoltre annunciato che L-charge è vicina a terminare la produzione di altri due compressori.
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I caricabatterie alimentati a GNL emettono tre volte meno CO2 per 100 chilometri rispetto alle auto diesel, ma più dei caricabatterie connessi alla rete in Europa. E dato che la startup russa in più occasioni ha fatto capire di guardare con attenzione a quanto accade nel resto del Vecchio continente, presto potremmo vederla anche sulle nostre strade.