Fare un lavoro veramente smart: su un’isola nel centro del Pacifico, unendo digitale e attenzione per l’ambiente
Lavorare fuori dalle mura dell’ufficio non è più un tabù: è un effetto gradito dell’emergenza sanitaria che abbiamo attraversato, lo sdoganamento definitivo di nuove formule di collaborazione non strettamente legate al luogo fisico. Che apre anche molti altri scenari, come quello di scegliere in modo consapevole dove andare a lavorare: perché non su un’isola, magari un paradiso nel mezzo dell’Oceano Pacifico, un luogo in cui la natura domina e i paesaggi sono unici? E magari anche le infrastrutture tecnologiche sono all’altezza della bellezza del posto: così Lenovo ha dato vita all’iniziativa Work for Humankind, creando un hub di alta tecnologia sull’Isola Robinson Crusoe nell’arcipelago Juan Fernández al largo del Cile. Offrendo a chi vorrà provarci anche l’opportunità di vivere qualche settimana sull’isola, collaborando con la comunità locale alla salvaguardia di un luogo unico sul pianeta.
Work for Humankind, lavorare per tutti
“L’obiettivo principale di Lenovo, la nostra vision, resta sempre legato all’opportunità di dare accesso a tutti alle tecnologie più intelligenti – spiega a StartupItalia Natasha Perfetti, country marketing manager di Lenovo – Si tratta di un tema di cui abbiamo iniziato a parlare da molto tempo: sappiamo però che la tecnologia è una risorsa strategica che può anche creare dei divari, e quello che sta a cuore a un’azienda come la nostra è anche creare una società inclusiva. La tecnologia, a sua volta, deve essere inclusiva: deve consentire a tutti di lavorare, studiare, gestire qualsiasi attività ovunque e con qualsiasi strumento si scelga. E così abbiamo pensato di dimostrarlo dando la possibilità di continuare a lavorare da uno dei luoghi più remoti del pianeta, allo stesso tempo offrendo un reale contributo pratico alla comunità locale”.
Ciò che sta facendo Lenovo al largo del Sudamerica, in un luogo in cui la biodiversità è tra le più sviluppate di tutto il globo e in cui vivono moltissime specie animali e vegetali uniche e a rischio di estinzione, è creare una infrastruttura tecnologica allo stato dell’arte che comprende anche la rete a banda larga: questo significa dispositivi, computer, connettività ma soprattutto anche fondi e supporto economico per consentire a questa infrastruttura di durare nel tempo. Nell’immediato questa dotazione servirà a consentire a chi sarà selezionato, previa candidatura sul sito www.lenovowfh.com, di svolgere il proprio lavoro in modalità smart a migliaia di chilometri di distanza da casa: “I candidati saranno selezionati in base alle loro capacità ed esperienze – ci spiega Perfetti – così da poter supportare i progetti per la conservazione dell’habitat dell’isola: ma continueranno a svolgere anche il loro solito lavoro, solo da remoto”.
Il risultato è doppio: sensibilizzare il pubblico sulla questione ecologica, che minaccia uno degli ultimi paradisi naturali del pianeta, e farlo con un impegno in grado anche di lasciare un segno positivo tangibile nel luogo stesso. Tutto l’investimento di Lenovo resterà infatti a disposizione delle associazioni come Innovation Island Conservation che si prendono cura dell’arcipelago, così come della comunità che abita quei luoghi. Luoghi che fondano la propria economia e il proprio sostentamento soprattutto sull’agricoltura e il turismo: quest’ultimo, grazie alla disponibilità di Internet e di altre risorse tecnologiche, potrebbe anche cambiare ed evolversi, magari rendendo l’Isola Robinson Crusoe (e quelle vicine) una destinazione ideale per lavorare lontano da casa qualche settimana all’anno. E al contempo, magari, dare anche una mano alla conservazione del luogo: per ritrovarlo intatto, anno dopo anno, a ogni ritorno.
Voglia di lavoro ibrido
Se Work for Humankind è un’iniziativa divertente con un impatto sociale potenziale notevole, la decisione di investire in un progetto simile ha radici profonde: “Viviamo un momento di transizione – continua ancora Perfetti nella conversazione con StartupItalia – Non siamo sfortunatamente ancora fuori dalla pandemia, ma abbiamo imparato una lezione utile in questi mesi: la tecnologia è sempre di più un fattore abilitante, e le richieste che ci arrivano da parte delle persone che utilizzano la tecnologia convergono nell’aspirazione a modelli sempre più ibridi e flessibili”.
Lo confermano anche i numeri di uno studio realizzato da Lenovo stessa, volto a misurare l’importanza di nuovi approcci al lavoro, allo studio e in generale alla vita connessa: soprattutto per quanto attiene Millenial e Gen Z. Il quadro che emerge definisce in modo univoco la nuova normalità : i lavoratori con meno di 40 anni sono tutti attenti al concetto di restituire qualcosa alla comunità di cui fanno parte, magari sotto forma di supporto pratico come nel caso di Work for Humankind. Ma, soprattutto, la maggior parte di loro considera indispensabile una nuova concezione del lavoro che gli consenta di scegliere il luogo dove svolgerlo: il 70 per cento degli italiani coinvolti nello studio ritiene che ciò migliorerebbe la loro vita personale, e sono ancora di più coloro i quali ritengono che la tecnologia costituisca una risorsa a cui affidarsi in questa prospettiva.
“Ci sono due dati che mi hanno colpito particolarmente in questo studio – conclude Perfetti – il 63 per cento degli intervistati spinge affinché le aziende consentano sempre di più di svolgere il proprio lavoro anche da remoto. E poi c’è la questione produttività : due terzi degli intervistati dichiarano che sarebbero disposti a lavorare di più facendolo da remoto, e tutti noi che lo abbiamo fatto in questi mesi sappiamo che la produttività è sempre eccellente in queste situazioni”. Unendo tutti questi dati emerge un quadro piuttosto chiaro, le aziende dovranno misurarsi anche con queste esigenze nel prossimo futuro: per migliorare la qualità dei talenti che attireranno (non necessariamente da tenere chiusi negli uffici tradizionali) e per giocare un ruolo come agenti positivi nella società civile, incorporando nel proprio modello di business anche progetti come quello lanciato oggi da Lenovo.