Il colpo di coda della pandemia sovverte le ricerche su Internet. Disinteresse per i viaggi, mentre molti interrogano Google se Natale si farà in famiglia
Assieme alla curva dei contagi di Covid-19 torna a salire anche quella, su Google, di alcune parole altrettanto… “virali”, che gli italiani sentono ripetere di continuo dai media e dunque “googolano”, vale a dire digitano nei motori di ricerca, per saperne di più. Nel mese di ottobre, che di fatto è stato segnato dall’arrivo della seconda ondata epidemica, tra gli internauti è tornato a salire il trend della parola chiave “Coronavirus”, che ha raggiunto un volume medio di 60.500 ricerche mensili, almeno secondo le stime dello Zoom Trends, l’algoritmo di SEOZoom sviluppato per fornire dati più precisi e aggiornati a chi opera nel marketing online. Esattamente come la malattia, anche il picco di ricerche risale a marzo, con 450mila digitazioni, mentre nei mesi della “fase 2” erano scese sotto quota 50mila.
Cosa googolano gli italiani?
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Così il Covid ha cambiato le nostre ricerche online
“Anziché cercare possibili mete per i viaggi di Natale, quest’anno le persone su Google cercano lockdown Natale per sapere se la possibilità di un eventuale lockdown è concreta o se il 25 dicembre si potrà festeggiare come da tradizione, in famiglia e senza restrizioni”, dicono Ivano Di Biasi e Giuseppe Liguori, CEO di SEOZoom a commento dello studio. “L’analisi dei trend attuali” delle parole che gli italiani googolano “ci consente di capire ciò che sta succedendo nel nostro Paese e ciò che percepiscono le persone della situazione attuale. Il primo effetto è la riduzione dei volumi di ricerca per argomenti, prodotti e servizi considerati di non primaria necessità o di difficile realizzazione a causa delle restrizioni – come il turismo o gli appuntamenti sentimentali – che fa da contraltare a una sempre maggiore esigenza di ottenere informazioni tempestive per poter essere preparati a ogni scenario”, concludono. E infatti “viaggi”, crolla dalle 18mila ricerche medie mensili degli anni passati alle attuali 5400, idem per “turismo” ed “easyjet” (che perde addirittura il 70% del volume, passando da 1,2 milioni a 368mila, punto più basso di tutto l’anno in corso).
Le mascherine si cercano anche su Google
Ricordate la corsa disperata alle farmacie per trovare le mascherine? Secondo il report, torna a salire la febbre delle keyword correlate alle informazioni sul Coronavirus: “contagio” e “mascherine” (rispettivamente, oltre 5400 e 33mila ricerche stimate) sono ormai tornate ai livelli dello scorso aprile e un trend simile si nota anche per i volumi di “coronavirus sintomi” e “coronavirus bollettino”.
Cos’altro googolano gli italiani?
L’ansia da lockdown e da quarantena spinge gli italiani ad accedere a Google soprattutto per cercare Dpcm, cioè i provvedimenti firmati a spron battuto dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte (823mila ricerche medie), quasi quattro volte il livello registrato a marzo. Poi “tampone”, che avvicina le 50mila ricerche mensili e raggiunge il livello più alto dell’anno (superiore anche al periodo della “fase 1” tra marzo e aprile), così come “febbre” e “sintomi” sono altri termini che stanno conoscendo una crescita maggiore rispetto alla media storica degli anni passati: in precedenza, le ricerche a novembre si attestavano rispettivamente sulle 14.500 e 3600 digitazioni mensili (in relazione all’inizio della stagione influenzale), mentre ora siamo al di sopra delle 22mila e delle 6mila (anche più rispetto a quanto fatto nel mese di aprile).
Virologi everywhere
Virologi ovunque? In televisione, in radio, a ogni ora del giorno e della notte, pure nello spazio dedicato al meteo? E infatti continua a salire la query “virologi”, che sfiora le 1000 ricerche mensili (ma il picco è stato a maggio, con un volume di 2400), a riprova del fatto che con Internet il centro del mondo mediatico si è trasferito altrove solo in apparenza, perché le regole continua a dettarle la televisione…