In collaborazione con |
Il Premio Internazionale Tecnovisionarie è stato assegnato a 10 donne di talento che hanno saputo interpretare l’economia circolare attraverso l’innovazione
Imprenditrici, scienziate, accademiche. Sono le dieci vincitrici della XIV edizione del Premio Internazionale Tecnovisionarie, evento annuale promosso da Women&Technologies – Associazione Donne e Tecnologie, che ha avuto luogo lo scorso 19 ottobre. Il riconoscimento, ogni anno, viene assegnato a donne che, nella loro attività professionale, si sono distinte per capacità di visione, privilegiando l’impatto sociale, la trasparenza nei comportamenti e l’etica. “Interpretare l’economia circolare attraverso l’innovazione” è stato il fil rouge che ha attraversato questa edizione, premiando dieci donne di talento che lavorano alla sostenibilità del nostro futuro. Un tema, quello dell’economia circolare, dalle molteplici sfaccettature, che fa di termini come riuso, riciclo e rinnovamento, la cornice di senso in cui inquadrare il futuro.
Innovazione e circolarità per uno sviluppo più sostenibile
Come emerge dai dati raccolti dal ministero dell’Ambiente, ogni cittadino dell’Unione Europea genera una media di oltre 4,5 tonnellate di rifiuti l’anno. Quantità ingestibili, direttamente connesse a un sistema produttivo che spreca materia ed energia nella creazione di prodotti destinati alle discariche. Coniugare innovazione e circolarità significa, quindi, individuare soluzioni per ridurre gli sprechi, rigenerare i prodotti, ripensare i materiali, coinvolgendo l’intero modello di business in una trasformazione tecnologica e sociale, lavorando alla costruzione di una forte visione comune, sia all’interno dell’azienda che tra aziende, stakeholder e comunità.
A differenza di quanto avveniva solo pochi anni fa, questo approccio è molto più di un proposito, configurandosi tra gli obiettivi primari della Commissione Europea. Ma, nel concreto, c’è ancora molto lavoro da fare, molte competenze da ridefinire, e siamo tutti chiamati a fare la nostra parte. Le dieci tecnovisionarie, selezionate da Women&Tech, sono animate da altruismo, un forte senso morale e spirito di condivisione, mostrando – ognuna a suo modo – cosa si può fare per generare cambiamento. “Il premio ‘Le Tecnovisionarie’ dimostra quanto sia rilevante rendere visibili ‘role model’ credibili”, ha sottolineato Gianna Martinengo, presidente di Didael KTS e fondatrice di Women&Technologies. “Cosa intendiamo con ‘credibili’? Intendiamo donne ‘eccezionalmente normali’, che hanno puntato a crescere dal punto di vista professionale, ma che non sono diventate ‘carrieriste’. Donne che hanno mantenuto un equilibrio familiare e lavorativo nella quotidianità”.
Le vincitrici
Premio #EcoPackaging a Lara Botta, innovation manager di Botta Packaging
Dopo dieci anni all’estero, Botta è rientrata in Italia per lavorare nell’azienda di famiglia, una PMI nata nel 1947, dove innovare, ovvero “rendere nuovo”, significa ottimizzare, migliorando la produzione e digitalizzando i processi. Non solo. Per Botta, infatti, significa anche mettere a frutto il suo bagaglio di esperienze, creando valore per i dipendenti, i clienti e l’ambiente. Un impegno che ha reso la Botta Packaging leader europea in termini d’innovazione e sostenibilità. “‘Packaging with Purpose’ è uno dei nostri obiettivi e ricevere questo premio ci incoraggia a continuare nel nostro intento”.
Premio #Wastewater treatments a Monica Casadei, socia e amministratore delegato di Iride Acque Srl
Impegnata nel settore del trattamento delle acque reflue da più di vent’anni, Casadei è l’amministratore delegato di Iride Acque Srl, società che, grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia, riesce a ottenere un maggior abbattimento del carico inquinante rispetto ai normali processi di depurazione. Una soluzione che riduce l’impatto ambientale delle produzioni industriali, per preservare ciò che ci circonda e condividerlo con le generazioni del futuro. “Ricevere un premio è sempre gratificante, ma quando a premiarti sono donne amanti della tecnologia, che si interessano di economia circolare, allora diventa anche una gradita responsabilità”.
Premio #GreenEnergy a Sabrina Corbo, socia e amministratore delegato di Green Network Spa
Fondatrice della Green Network Spa, tra i primi fornitori di energia elettrica e gas in Italia, dal 2013 ha aperto la sua attività al Regno Unito, costituendo una società che detiene un ruolo primario nel mercato energetico inglese. Da sempre impegnata nel sociale, Corbo lavora per incrementare la produzione di energie rinnovabili e rinnova, ogni giorno, il suo impegno nel raggiungimento di obiettivi personali e di business. “Dedico il premio ai miei tre figli adolescenti. Ho sempre fondato il mio modello imprenditoriale sul concetto di ‘famiglia green’: supporto alle famiglie dei dipendenti e sviluppo di modelli a tutela dell’ambiente per le future generazioni”.
Premio #No-waste Leather a Eugenia Presot, titolare della Conceria Pietro Presot Srl
Presot guida la storica azienda di famiglia, una conceria fondata nel 1933, esempio virtuoso di qualità del prodotto, attenzione all’ambiente ed etica professionale. Il suo impegno spazia tra ruoli diversi e complementari: dai rapporti commerciali alle relazioni con il personale, dalle strategie alla comunicazione, perseguendo continui obiettivi di sostenibilità. Perché, per la Conceria Presot, “sostenibile” è molto più di un requisito produttivo: agire in modo responsabile è alla base di ogni progetto, fase operativa, piano di sviluppo. Una visione d’impresa che tiene insieme storia e innovazione, arricchendo i saperi artigianali di soluzioni green e consapevolezza sociale. “Sono felice e orgogliosa di avere ricevuto questo premio, che mi incoraggia a recuperare progetti che tenevo nel cassetto, in attesa di tempi migliori”.
Premio #GreenBiotech a Elena Sgaravatti, presidente di Plantarei, co-founder e shareholder di DemBiotech
Dopo anni d’esperienza nel mondo farmaceutico e il rilancio di una società di biotecnologie prossima alla chiusura, Sgaravatti fonda nel 2016 DemBiotech, startup innovativa che ricerca e sviluppa principi attivi di origine vegetale. Un’attività green che mira a rivoluzionare la produzione di molti settori industriali, realizzando opportunità di crescita in piena sintonia con la natura e la salute. E altre sfide la attendono… “Dalle piante, se sapremo sapientemente cogliere, approfondire e coltivare le conoscenze che la scienza ci offre, l’occasione di una nuova e sostenibile economia nel pieno rispetto dell’ambiente, per un futuro migliore”.
Premio #GreenFashion a Federica Storace, ceo e co-founder di Drexcode
Seguendo le sue intuizioni, nel 2014 fonda la startup Drexcode, prima web boutique italiana per il noleggio di abiti firmati. Un’idea dal forte potenziale innovativo, in cui i principi di riuso e condivisione vengono applicati a uno dei settori più inquinanti del pianeta, quello della moda. La piattaforma digitale, dopo il successo ottenuto nel B2C, si appresta oggi a diventare un punto di riferimento per i brand che vogliono evolvere verso un nuovo modello di business: circolare, virtuoso, sostenibile e, soprattutto, resiliente. “Orgogliosa di essere tra le Tecnovisionarie 2020. Questo premio rispecchia pienamente le due anime di Drexcode, quella green e quella tecnologica, per una moda più etica, sostenibile, e… smart!”.
Premio Speciale Europa a Ersilia Vaudo Scarpetta, chief diversity officer dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA)
Vaudo Scarpetta, astrofisica, ha iniziato a lavorare all’ESA a Parigi nel 1991, ricoprendo vari ruoli, incluso un periodo di quattro anni a Washington, dove si è occupata delle relazioni con la NASA. Oggi riveste il ruolo di chief diversity officer, occupandosi di diversità e inclusione, tematiche d’importanza strategica e sociale. Da sempre impegnata in prima linea per la divulgazione delle discipline STEM, Vaudo Scarpetta incoraggia le ragazze a intraprendere questi studi, non solo per le crescenti opportunità, ma anche perché saranno queste le competenze critiche per contribuire alla costruzione del futuro. Perché, come raccontano i suoi successi professionali, i limiti del possibile possono estendersi più di quanto crediamo. “Curiosità, stupore, innovazione, impatto forte sulle sfide del domani. Questo è il mondo delle STEM. Una presenza maggiore di donne nelle discipline tecnico-scientifiche metterebbe in moto una rivoluzione vera, pervasiva e sostenibile nel tempo, occupando quegli spazi in cui si immagina e si rende possibile il futuro”.
Premio Speciale Pubblica Amministrazione a Elsa Fornero, economista
Professoressa ordinaria di Economia politica, membro del Nucleo di valutazione della spesa previdenziale, ministra del Lavoro e delle Politiche sociali con delega alle Pari opportunità. Gli incarichi accademici e istituzionali, ricoperti da Fornero nel corso della sua carriera, rimandano a competenze di estremo valore, acquisite attraverso lo studio, la dedizione e l’esperienza. Una base solida e un forte senso morale a sostegno delle sue scelte, che ha saputo argomentare senza mai sottrarsi al confronto pubblico. Perché, seguendo le parole della poetessa Wislawa Szymborska, viviamo in un’epoca politica in cui bisogna sempre rispondere sul tema. “Essere premiata come ‘tecnovisionaria’ genera in me stupore e gioia. E insieme il dubbio che il premio sia poco meritato. Il dubbio si risolve però alla luce del motto che mi ha sempre ispirato: ‘E’ facile, impossibile, difficile… ne vale la pena’”.
Premio Speciale Ricerca e Scienza a Lucia Gardossi, professoressa associata dell’Università degli Studi di Trieste, Dipartimento di Scienze chimiche e farmaceutiche
Docente di Chimica organica dal 2005, Gardossi ha collaborato con la Commissione Europea, definendo nuovi standard per la ricerca scientifica. Oggi è membro del Consiglio Direttivo del Cluster Tecnologico Nazionale per la chimica verde SPRING, e ne coordina il comitato tecnico-scientifico. Con i suoi studi e il suo costante impegno divulgativo, Gardossi contribuisce allo sviluppo della bioeconomia circolare, modello di crescita che prevede l’utilizzo di risorse biologiche per la produzione energetica, industriale e alimentare. Un sistema che valorizza i territori, realmente rispettoso dell’ambiente e delle comunità, per realizzare una società più evoluta e inclusiva. “Dieci visioni complementari come forza propulsiva per la transizione verso una circolarità inclusiva: innovazione ed economia finalmente riconciliate con benessere, comunità, territori e ambiente”.
Menzione Speciale per la sostenibilità e il sociale a Cecilia Sironi, presidente del CNAI, Consociazione Nazionale Associazioni Infermieri
La pandemia da nuovo coronavirus ha tracciato un prima e un dopo, svelando al mondo, tra le altre cose, gli aspetti più duri del lavoro sanitario e infermieristico. Un lavoro di cui Sironi è da anni attiva e instancabile rappresentante, esprimendo un ideale professionale basato sull’altruismo. Infermiera dal 1980, docente in diversi atenei, ha rappresentato l’Italia nel WENR (Workgroup of European Nurse Researchers). In qualità di presidente del CNAI, promuove un sistema di cure sostenibile ed evoluto, lanciando iniziative volte alla continua crescita professionale. Certa del valore positivo del cambiamento, Sironi insegna che solo migliorando sé stessi si può aiutare al meglio gli altri. “Accetto con gratitudine questa menzione speciale per tutti gli infermieri che si spendono ogni giorno per la salute e il benessere delle persone e perché rappresento CNAI e il mondo delle associazioni infermieristiche”.