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Iniziò a lavorare per l’agenzia USA nel 1951. Presto divenne la prima ingegnere afroamericana dell’organizzazione
Il quartiere generale della NASA, a Washington, sarà intitolato a Mary Jackson, la prima ingegnere afroamericana a lavorare per l’agenzia spaziale statunitense. Dal 1951 il suo contributo fu fondamentale anche per raggiungere il traguardo storico dell’allunaggio. Con lei lavorarono anche Katherine Johnson, scomparsa pochi mesi fa all’età di 101 anni, e Dorothy Vaughan. Tra le migliori menti della loro epoca al servizio della più grande sfida per l’umanità, queste tre donne ispirarono il film Il diritto di contare, che ha ottenuto tre nomination agli Oscar.
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Mary Jackson
Mary Jackson: la storia
Come ricorda lo stesso sito della NASA Mary Jackson iniziò i suoi lavori nell’agenzia in un’unità segregata del Langley Research Center ad Hampton, in Virginia. Negli anni Cinquanta la discriminazione e il razzismo continuavano infatti a caratterizzare la società americana e da decenni la segregazione era legge, scritta e non scritta.
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Tra gli incarichi più importanti ricoperti alla NASA, Mary Jackson prese parte agli esperimenti nel Supersonic Pressure Tunnel, dove i modelli venivano testati in una galleria del vento con velocità che oltrepassavano quella del suono. All’epoca era una matematica, ma qualcuno le suggerì di seguire un percorso di aggiornamento che le avrebbe consentito di diventare ingegnere. Continuò a lavorare dentro la NASA fino al 1985.
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Scomparsa nel 2005, Mary Jackson è stata una delle figure di riferimento del mondo femminile e afroamericano, in una nazione che – purtroppo – ancora oggi fa i conti con i tragici effetti di un razzismo strisciante. La scelta della NASA di intitolare il proprio quartiere generale a Washington a una grande donna è arrivata a poche settimane dalla morte di George Floyd, il giovane afroamericano morto soffocato sotto il peso di poliziotto a Minneapolis.