“Ci aspettiamo che il tasso di crescita del Pil cinese rallenti al 2,9% nel 2020. Le economie si contrarranno a Hong Kong, Singapore, Corea del Sud e Giappone. Il tasso di crescita medio della regione sarà del 2,7%”
Un rallentamento di economie già in affanno (il Giappone era in recessione tecnica), la forte compressione di consumi e domanda d’acquisto, intere aziende costrette a fermare il ciclo produttivo. L’Asia, focolaio del Coronavirus che ora infuria sull’Occidente, inizia a fare i conti con quanto gli costerà questo flagello. E non sarà poco, secondo le stime di S&P Global Ratings.
Leggi anche: Coronavirus, in Cina spariscono le auto. Mercato crolla dell’80%
In Asia danni per 620 miliardi
S&P Global Ratings ha aggiornato le sue stime sulla perdita di profitti totali e permanenti per l’Asia – Pacifico a causa dell’impatto del Covid-19: la pandemia costerà alla regione circa 620 miliardi di dollari. Questa perdita sarà distribuita tra bilanci sovrani, bancari, societari e familiari. «Ora ci aspettiamo che il tasso di crescita del Pil cinese rallenti al 2,9% nel 2020», sottolineano gli analisti statunitensi indicando che «le economie si contrarranno a Hong Kong, Singapore, Corea del Sud e Giappone recentemente in deflazione. Il tasso di crescita medio della regione sarà del 2,7%». Il Giappone, da solo, teme una riduzione del Pil dell’1,4% se le Olimpiadi di Tokyo 2020 dovessero saltare.
Leggi anche: Coronavirus, il rinvio delle Olimpiadi «potrebbe diventare inevitabile» per Abe
La Germania verso un piano da 1200 miliardi
Per evitare di incorrere in simili guai economici la Germania si starebbe già muovendo ora, prevedendo robuste iniezioni di liquidità nel tessuto produttivo del Paese. Secondo quanto anticipa il quotidiano economico tedesco Handelsblatt, sarebbero previsti un fondo di salvataggio per le imprese da 600 miliardi, mentre la capacità di garanzia della banca pubblica KFW dovrebbe essere alzata a 450 miliardi.
Leggi anche: Coronavirus | Casa Bianca: 4mila mld per le imprese, 3000 dollari a famiglia
Il ministro Olaf Scholz pianifica inoltre per l’anno in corso un indebitamento da record da 156 miliardi. Maggiori novità dovrebbero essere disponibili in giornata dato che è atteso per oggi il varo da parte del Governo della prima tranche di aiuti. Intanto, a causa dell’epidemia, si restringe ulteriormente il Club europeo che permette la libera circolazione delle persone: Belgio e Lussemburgo hanno notificato alla Commissione europea di avere ristabilito controlli temporanei alle proprie frontiere interne. Sono così 15 su 26 i Paesi ad aver congelato Schengen.