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La skipper triestina si è appena registrata alla The Ocean Race. Ora cerca sponsor per poter sostenere il suo sogno: costruire un team per la più importante regata a tappe del mondo
Dopo 30 anni riportare una barca italiana alla The Ocean Race (già Volvo Ocean Race) e farlo con un team tutto al femminile. Il sogno di Francesca Clapcich, velista triestina poco più che trentenne, è di quelli che ti fanno girare la testa. Quando parlo con Francesca è il suo entusiasmo, la sua determinazione, la sua voglia di non farsi fermare da nulla al mondo a farmi pensare dal primo istante che questo sogno va coltivato e aiutato a diventare realtà.
La velista italiana che ha già partecipato a due edizioni delle Olimpiadi, ha appena completato la procedura di pre-iscrizione alla prossima The Ocean Race, il giro del mondo in equipaggio a tappe che si svolgerà dall’autunno 2021 all’estate 2022. Si tratta di una gara dura, molto tecnica, che porterà le imbarcazioni partecipanti a circumnavigare il globo partendo da Alicante e finendo a Genova. “Quando ho visto che la tappa finale della regata sarebbe stata Genova mi sono detta che non poteva mancare una squadra italiana. Per questo ho deciso di mettermi in gioco”. Francesca ha le idee molto chiare, una fortissima motivazione ed esperienza sul campo, dato che ha già partecipato alla scorsa edizione della Ocean Race portandosi dietro emozioni che difficilmente si possono dimenticare. “Si trattava della mia prima esperienza in una regata off-shore così lunga. È stata un’avventura pazzesca fatta di lavoro duro, gioco di squadra, notti insonni e situazioni da gestire senza distrarsi per 24 ore al giorno per tanti e tanti giorni di seguito. Una avventura resa possibile dal lavoro fatto in team, in quel caso un team misto e guidato dalla skipper Dee Caffari (la prima donna ad aver compiuto il giro del mondo in solitario a favore e controvento n.d.r.). Ora voglio riportare questa gara in Italia, costruendo da zero il primo team italiano che sarà composto solo da veliste donne”.
Uno spazio da conquistare per le donne
Francesca non è un’attivista, ma è convinta che anche nella vela agonistica ci sia troppo poco spazio per le donne: “Il comitato olimpico sta lavorando per portare la parità tra uomini e donne nelle discipline della vela olimpica ed è davvero un segnale importante. Però le quote femminili nelle regate off-shore ma anche nell’America’s Cup e nelle competizioni più seguite sono molto poche, quasi un’eccezione alla regola. Questo succede perché alle donne vengono date meno possibilità di crescere dal punto di vista professionale. Mi piacerebbe dare un segnale di cambiamento importante”.
Un segnale importante e che potrebbe portare molte giovani ad abbracciare uno sport che in Italia è ancora considerato di nicchia. “In Italia siamo quasi circondati dal mare eppure ad oggi non c’è ancora nessun team pronto a partecipare a questa importante regata, rischiamo di perdere un’occasione”.
La The Ocean Race è una regata che si tiene ogni tre o quattro anni a partire dal 1973. Fino alla scorsa edizione era nota come Volvo Ocean Race e, sebbene la rotta cambi per adattarsi a vari porti di scalo, la gara in genere parte dall’Europa in autunno e si conclude dopo circa 9 mesi toccando 9 o 10 tappe in tutto il mondo.
La regata si caratterizza per il fatto che le imbarcazioni che partecipano sono tutte uguali. “In realtà quest’anno oltre alla classe Volvo 65 c’è anche la classe IMOCA 60, dove ci sarà molto spazio per le più recenti sperimentazioni tecnologiche. Ma in ogni caso al di là dell’aspetto tecnologico quello che fa la differenza in competizioni come queste è il lavoro di squadra, per questo voglio lavorare a costruire un team di ragazze forti ed esperte dando al tempo stesso molte possibilità alle giovani veliste”.
Il progetto segue le indicazioni date dagli organizzatori che, da qualche edizione, hanno definito nuove regolestabilendo che tutti gli equipaggi vedano schierati giovani e donne, dando impulso all’ingresso delle nuove generazioni di veliste.
10 milioni per realizzare il sogno
Il sogno di Francesca si deve però confrontare con la realtà del budget necessario sia a comprare la barca sia a lavorare insieme alle atlete più interessanti sul mercato. “Abbiamo calcolato che ci servono almeno 10 milioni di euro per poter realizzare questo sogno ed essere sulla linea di partenza. Un milione di euro è necessario per comprare la barca, trasportarla in Mediterraneo e renderla competitiva. Stiamo parlando di cifre alte ma non irraggiungibili, considerando che sono spalmate su un periodo lungo di tempo e che l’evento è di livello globale e visita tutti i più importanti mercati del mondo. Inoltre abbiamo riscontrato già una grande volontà di aiutarci da parte del comitato organizzativo della regata e delle autorità di Genova e dello sport italiano”.
Francesca sta cercando di attirare sponsor importanti disposti a sostenere il suo obiettivo. “La scorsa edizione della Ocean Race ha visto un ritorno notevolissimo per tutti gli sponsor che hanno supportato gli atleti. Sono anche convinta che lo sport femminile, in tutti le discipline, abbia le potenzialità per raccogliere intorno a sé l’attenzione dei fan e soprattutto dei media. Negli sport individuali così come in quelli di squadra, le atlete riescono spesso ad avere un approccio più diretto e spontaneo con il pubblico e la stampa. A tutto vantaggio degli sponsor… si tratta di trovare qualcuno che creda in noi che voglia fare con noi questa grande scommessa”.
Seguiremo questa avventura facendo il tifo per Francesca!