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Si va da contenitori in plastica biodegradabili al 100%, all’ orto didattico in una villa confiscata alla mafia, al videogame per migliorare il benessere dei pazienti ricoverati negli ospedali
Contenitori in plastica biodegradabili al 100 per cento. Un sistema di monitoraggio ad impatto zero della biodiversità marina nel Mar Mediterraneo. Un orto didattico all’interno di una villa confiscata alla mafia. Un sito e un’app di divulgazione scientifica anche per i non addetti ai lavori. Videogame per migliorare il benessere dei pazienti ricoverati negli ospedali.
Sono i cinque progetti selezionati nell’ambito della seconda call dell’Università del Crowdfunding, il programma di finanza alternativa dell’Università di Milano-Bicocca, promosso, per consentire a studenti, ex studenti, docenti, ricercatori, dottorandi e dipendenti dell’Ateneo di realizzare progetti innovativi e idee imprenditoriali attraverso campagne di raccolta fondi sulla piattaforma Produzioni dal Basso.
Le cinque proposte selezionate fanno tutte capo a project leader donne.
Tipologia Projects
Al bando, chiuso a inizio dicembre 2019, avevano aderito 47 progetti, 6 in più rispetto alla prima edizione. I cinque progetti selezionati dalla commissione sono suddivisi in tipologia Projects e tipologia small projects.
Per la tipologia Projects (obiettivo di raccolta fondi fino a 10 mila euro) hanno vinto:
Si fa presto a dire bioplastica, ma 100 per cento bioplastica? Il progetto è teso a sviluppare compound a base bioplastica contenente additivi completamente di origine biobased e biodegradabili.
Il progetto cercherà di sviluppare additivi di natura puramente biologica per realizzare un composto, una mescola, con un impatto ambientale limitato. Corepla il Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli imballaggi di plastica finanzierà il progetto per il 50%.
MeD for Med (Marine eDna for the Mediterranean). Il progetto è finalizzato a realizzare un protocollo per monitorare la biodiversità marina nel Mediterraneo, attraverso il prelievo del Dna ambientale (eDna), ovvero delle tracce di Dna lasciate dagli organismi marini nell’acqua che li circonda, filtrando campioni di acqua marina recuperati utilizzando i traghetti di linea come piattaforma di campionamento.
Si tratta di un progetto di ricerca che può avere un grande impatto a livello sociale perché può aiutare la collettività a capire la dinamica della biodiversità nel mare. Verranno sfruttate le tratte dei traghetti per compiere delle rilevazioni ripetute sullo stesso tragitto. Per questo esperimento i ricercatori si limiteranno alla rotta Civitavecchia-Barcellona. In questo tratto di mare si trova il “Santuario Pelagos” o “Santuario per la protezione dei mammiferi marini”, che si estende per le acque comprese tra Italia, Francia e Principato di Monaco. Sulla nave si potranno svolgere anche attività educative, come proiettare dei video o organizzare degli eventi, per far vedere ciò che c’è sotto la superficie marina.
Tipologia Small projects
Nella tipologia Small projects (obiettivo massimo 5 mila euro) sono stati scelti:
Un bene da coltivare, Monna Lisa Bytes e Ready Patient One.
Gli obiettivi sono, rispettivamente: la realizzazione di un orto didattico e comunitario all’interno di una villa confiscata alla mafia a Rozzano, nell’hinterland milanese.
La creazione di un sito – in futuro di un’app – per distribuire “prodotti di comunicazione scientifica” interattivi e connessi al mondo dei social network, anche per un pubblico di non specialisti;
L’ideazione di interventi fondati sull’utilizzo di videogiochi e realtà virtuale per il benessere psicologico e il miglioramento delle condizioni di vita di pazienti ricoverati in strutture ospedaliere.
Prossimi passi
Nei prossimi giorni i progettisti selezionati, insieme ai loro team, inizieranno un percorso di training per imparare a costruire campagne di successo, dopo avere già partecipato nei mesi scorsi a iniziative di sostegno e consulenza promosse da Assolombarda, dal Programma Virgilio del Distretto milanese del Rotary e dallo sportello iHelp di iBicocca.
“La selezione dei progetti di questa call è stata impegnativa per la presenza di un numero elevato di proposte interessanti – afferma il prorettore alla Valorizzazione della ricerca Salvatore Torrisi –. I progetti che abbiamo scelto offrono soluzioni a problemi rilevanti per la collettività: impatto ambientale, benessere psicologico durante il ricovero ospedaliero, divulgazione della conoscenza scientifica e valorizzazione sociale dei beni confiscati alla mafia”.
Il 10 marzo partirà la prima delle cinque campagne di crowdfunding, quella per Un bene da coltivare.
Le altre quattro saranno progressivamente lanciate sul Network “Bicocca Università del Crowdfunding” sulla piattaforma Produzioni dal Basso.