La recensione di un grande classico dei gestionali
Dopo il gestionale per lanciarsi su Marte – stiamo parlando di Mars Horizon, che abbiamo recensito per Nintendo Switch – ecco un’altra proposta per chi adora il genere e non ha paura di un’agenda fitta fitta di cosa da fare. Planet Coaster, già un successo su PC, è arrivato anche su PlayStation 4. Ma di che si tratta? Presto detto: costruire da zero o iniziare a gestire un parco divertimento. Una sfida entusiasmante, ma comporta grandi responsabilità : bisogna occuparsi dell’aspetto scenografico, della cura del verde, del pubblico da soddisfare e, soprattutto, da sorprendere. Su questo titolo l’unico limite è la vostra immaginazione (oltre ovviamente alle leggi della fisica, visto che costruiremo montagne russe a tutto spiano).
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Planet Coaster: partire da zero
Planet Coaster è giudicato dai gamer e dalla critica come il miglior gestionale disponibile per chi vuole cimentarsi con tutti gli aspetti che fanno funzionare i parchi divertimento. Sviluppato da Frontier Developments – una garanzia nel genere – il videogioco richiede che ci si rimbocchi le maniche per regalare gioia e divertimento. Ci sono la creatività e la scenografia, ma anche l’ingegneria e la contabilità . Mentre i vostri clienti si divertiranno un mondo nel salire e scendere da montagne russe o altre attrazioni, il vostro compito sarà quello di far quadrare i conti, di badare alla manutenzione.
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Questo potrebbe generare non poca frustrazione in cui si immagina di schiacciare semplicemente qualche bottone per assistere in poltrona alle proprie statistiche che schizzano verso l’alto. In Planet Coaster sono invece tanti gli aspetti da tenere in considerazione: innanzitutto il giocatore deve scegliere se entrare in un progetto già avviato, oppure optare per la soluzione sandbox, che gli aprirà un mondo di opportunità . Il videogioco offre diversi scenari dove piantare la bandiera e fondare il nostro parco divertimento: dai tropici all’Artico.
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Avvicinatevi alla tv
Il consiglio che diamo a chi vorrebbe cimentarsi con questo videogioco è di seguire il tutorial e di procedere senza la smania di avere subito un riscontro positivo dal pubblico. Per fare arrivare le persone dovrete infatti occuparvi dei percorsi, delle strade e dell’ingresso. Come per il capostipite della serie RollerCoaster Tycoon 3, anche in Planet Coaster le sessioni di gioco non hanno alcun limite. La storia e l’andamento degli affari vengono decisi dalla bravura del giocatore, che ha a disposizione un inventario sorprendente di oggetti, piante, luci e attrazioni.
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Il difetto macroscopico del videogioco su console sta nelle scritte minuscole. Di fronte a un PC la dimensione del font può non fare tutta questa differenza per un gamer, ma se si gioca sul divano a un paio di metri di distanza dal televisore, vi garantiamo che dovreste avvicinarvi più e più volte per capire su che icona state puntando. Forse gli sviluppatori avrebbero dovuto considerare anche questo aspetto per il trasferimento su console, alla luce della pazienza e dell’impegno che richiedono titoli del genere. Nel frattempo ci accontenteremo di avvicinarci allo schermo con una sedia…