Dopo la fusione fra Just Eat/Takeaway con GrubHub, il gruppo guidato da Dara Khosrowshahi corre ai ripari e compra il piccolo player per consolidare le posizioni, specie sulal costa Ovest statunitense
Continuano i movimenti dei giganti del food delivery, spesso incuranti delle polemiche intorno alle condizioni di lavoro dei loro fattorini. L’ufficialità è a minuti: Uber ha acquistato Postmates con un investimento di 2,65 miliardi di dollari, confermando le indiscrezioni delle scorse settimane. Il colosso delle auto a chiamata, che dispone come noto del suo servizio di consegne a domicilio di cibo Uber Eats, risponde così alla fusione del mese scorso di Just Eat Takeaway con l’americana Grabhub che ha dato vita al più grande gruppo del settore fuori dalla Cina, operativo in 25 paesi.
Rafforzare la posizione di Uber Eats
In questo caso più che una fusione, l’obiettivo appare più sbilanciato: rafforzare la posizione di Uber Eats – che in Italia, va ricordato, è commissariata da qualche mese per caporalato – con l’acquisizione della piattaforma fondata nel 2011 a San Francisco e il cui business si concentra appunto negli Usa. A giudicare dalle stime di Second Measure, da Postmates è transitato a maggio l’8% di tutti gli ordini statunitensi. Mentre stando alle ultime comunicazioni sul fatturato di Uber, le corse in auto sono ovviamente crollate a causa delle restrizioni per il coronavirus. Tuttavia il comparto del delivery è cresciuto più o meno del 54% nel primo trimestre fiscale. Si tratta insomma di un pezzo sempre più centrale delle strategie del gruppo guidato da Dara Khosrowshahi ma che di fatto non è particolarmente redditizio.
Il piano B nello scacchiere del delivery
Si tratterebbe in fondo di una manovra obbligata, quasi di un piano B. Uber aveva infatti tentato di accaparrarsi proprio quella Grubhub alla fine conquistata dal gruppo europeo Just Eat-Takeaway. Dopo essere stata bruciata dal colosso fondato da Jitse Groen, ma anche dalle preoccupazioni delle autorità per la concorrenza, ha accelerato sull’altro fronte, più contenuto ma pur sempre essenziale per consolidare posizioni e innescare quelle economie di scala senza le quali il settore non riesce a generare utili significativi.
Just Eat Takeaway e Grabhub si fondono, nasce il colosso del food delivery fra Stati Uniti ed Europa
La differenza delle proporzioni è data anche dalle cifre in campo: se la fusione eurostatunitense è stata valutata 7,3 miliardi di dollari, l’acquisizione di Postmates – fondata da Sam Street, Sean Plaice e Bastian Lehmann, che ne è il Ceo – si muove appunto sui 2,6 miliardi. Fra l’altro, la piattaforma, molto forte sulla costa Ovest ma in posizioni di retroguardia altrove, aveva programmato lo sbarco in borsa per lo scorso anno salvo poi congelarlo, si muove sui 2,5 miliardi.
La battaglia negli Usa
A questo punto, specie negli Stati Uniti, lo scenario sarebbe il seguente: Uber Eats/Postmates contro Grabhub/Takeaway a loro volta contro DoorDash, che rimane un gruppo più pervasivo anche del nuovo sodalizio Uber Postmates. In Europa, da Glovo a Deliveroo fino a Just Eat e a molti altri piccoli player, la situazione rimane un po’ più concorrenziale. Pierre-Dimitri Gore-Coty, attualmente a capo di Uber Eats, rimarrà al suo posto e guiderà la nuova società.