L’opzione – disponibile anche in Italia – è stata sviluppata da un ingegnere della multinazionale. Oggi l’app ha informazioni sull’accessibilità di 50 milioni di luoghi in tutto il mondo
Sasha Blair-Goldensohn lavora in Google da 13 anni come ingegnere dei software. Quando nel 2011 una tragedia lo ha costretto su una sedia a rotelle, ha dovuto ripensare a tutta la sua vita. Gli spostamenti sono uno dei punti critici nella quotidianità delle persone a ridotta capacità motoria: barriere architettoniche e inciviltà (parcheggi riservati ai disabili occupati da altri senza alcun diritto, per esempio) scoraggiano molti dall’uscire di casa, soprattutto in metropoli come New York, dove Sasha vive. Pochi giorni fa il canale YouTube di Google ha pubblicato un video in cui l’ingegnere racconta come ha sviluppato e mandato online l’opzione “accessibile in sedia a rotelle”, disponibile anche in Italia per gli utenti di Google Maps (basta selezionare la modalità trasporto pubblico, e cliccare su “Opzioni”).
Google Maps senza barriere
Dopo l’incidente, Sasha ha continuato a lavorare in Google e proprio su uno dei prodotti di punta, l’applicazione Maps, ha iniziato a lavorare per correggere un’ingiustizia. Il navigatore utilizzato da milioni di persone nel mondo non teneva in alcuna considerazione gli spostamenti delle persone disabili. «Potevo senz’altro conoscere il tragitto da un punto all’altro – ha spiegato nel video – potevo scoprire in quale ristorante andare, ma Google Maps non mi diceva se quel posto fosse o meno accessibile per chi è in sedia a rotelle».
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Così Sasha ha iniziato a dedicare il 20% delle sue ore lavorative – che la multinazionale concede a tutti i dipendenti perché lavorino a nuovi progetti, stimolando così la creatività – per sviluppare un’opzione che abbattesse le barriere, aprendo Google Maps davvero a tutti. L’obiettivo era offrire uno strumento sicuro, che informasse le persone non tanto sui percorsi più veloci, ma su quelli più affidabili. Dopo anni di lavoro e una campagna di crowdfunding, la piattaforma vanta oggi informazioni sull’accessibilità di 50 milioni di luoghi in tutto il mondo. Ad aiutare l’ideatore di questo progetto è stata anche una comunità di 120 milioni di persone: le cosiddette local guides aggiornano ogni giorno Google Maps, verificando se musei, ristoranti, stazioni e molto altro abbiano o meno punti d’accesso anche per le persone in sedia a rotelle.
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