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Disconnessione forzosa e forzata dalle cose di Rete come occasione per riscoprire un ritmo diverso. Senza Internet non casca il mondo
In genere non resto mai molto tempo senza WiFi. Quando non sono a casa controllo che l’albergo in cui andrò abbia una buona connessione (alcuni siti di prenotazioni ora finalmente segnalano la qualità della connessione offerta ai potenziali clienti) o che la casa in cui mi trasferirò sia opportunamente connessa. A differenza di un numero molto ampio di italiani considero la connessione su rete mobile degli operatori, per quanto veloce e formidabile essa sia, poco più di un completamento delle mie prerogative di “umano connesso” da rete fissa.
Per ragioni di cui non vi dirò nel mese di luglio la mia famiglia si è trasferita in una casa in affitto sulla riviera romagnola, dove gli albergatori sono bravissimi e molto svegli su tutto tranne che sul WiFi. La pressoché totalità di case di vacanze che abbiamo visitato prima di scegliere questa dalla quale vi sto scrivendo era sprovvista di connessione fissa.
Cose che ho scoperto: connettersi a Sky attraverso la banda mobile del mio operatore è pressoché impossibile. Non so bene di chi sia la colpa ma tutto sommato non mi interessa. Quindi io, che sono un grande appassionato di tennis, sto non vedendo Wimbledon. Nel soggiorno di questa casa al mare c’è un grande televisore in cui si vedono solo i canali del digitale terrestre, canali che a casa mia non guarda nessuno da sempre. Per cui la TV è sempre spenta. Solo qualche giorno fa mia moglie ha guardato cinque minuti Rete4 e poi mi ha detto: io non immaginavo che in TV trasmettessero roba del genere.
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Altre cose – più importanti – che ho scoperto: se anche non vedo Wimbledon non casca il mondo. Se sto un mese senza seguire una serie TV non casca il mondo. Se per connettermi a Internet dal portatile devo trafficare con l’hotspot del telefono e altre cose ballerine che ogni 3X2 mi abbandonano non casca il mondo.
È una buona lezione di cui avrei bisogno più spesso questa di essere meno connessi. Dovrei farla più spesso anche quando non ci sono impedimenti tecnici subentranti. Ovviamente la consiglio anche a voi. La combo perfetta è niente WiFi e un operatore mobile di quelli molto economici. Ed ora scusatemi perché devo prendere l’auto e tornare in città che fra poco, sul centrale di Wimbledon, gioca Kei Nishikori contro Roger Federer.