In collaborazione con |
Un team che lavora tutto da remoto e un’idea vincente: quella di inserirsi come istituto di pagamento nel campo e-commerce italiano
Un intermediario tra investitori e richiedenti prestiti attivo, soprattutto, nel campo e-commerce.
Soisy è una startup nata nel 2015 da Pietro Cesati e Andrea Sandro che, tramite la propria piattaforma, permette ai richiedenti di poter acquistare a rate un prodotto in e-commerce grazie a finanziamenti di investitori privati, in un contesto di marketplace lending e in tempi brevissimi.
Tutto questo, grazie ad un team di esperti altamente qualificati che lavorano da remoto e ad una particolare attenzione al campo del risk managment: settore da cui proviene non solo il CEO di Soisy, Pietro Cesati, ma anche altre figure centrali del team.
Soisy risiede nella sede milanese di Le Village, l’ecosistema di startup di Crédit Agricole che ha da poco concluso due nuove partnership, con Enel e Cerved, e che, dalla scorsa settimana, offre un’ulteriore prospettiva di crescita alle startup, affiancandole a mentor selezionati per settore.
“In un momento in cui le banche, per anni, hanno tralasciato il campo e-commerce, siamo riusciti a inserirci in questo contesto come istituto di pagamento, ottenendo grandi risultati”, spiega il CEO.
Come investire su Soisy
Dopo essersi registrati sulla piattaforma, viene verificato il profilo dell’investitore. Questo passaggio avviene in massimo 24 ore da parte del team che, in particolar modo, controlla se l’investitore risponda ai requisiti antifrode e antiriciclaggio. Qualora non ci siano problemi in tal senso, al finanziatore viene aperto un conto su Soisy a costo zero e senza spese di gestione.
A questo punto, l’investitore decide che tipo di prestito elargire: se optare per un investimento con garanzia di rendimento o meno; la cifra; il tasso d’interesse; la durata; il livello di rischio; e se, una volta incassate rate e interessi (che rientrano mensilmente) reinvestirli in maniera automatica o manuale.
La soglia d’ingresso è irrisoria: si parla, infatti di un minimo di dieci euro. “Questo per agevolare gli investitori – commenta il CEO – che possono testare Soisy con un investimento minimo. Sappiamo quanto per ognuno la soglia minima possa essere variabile. Inoltre, non ci sono barriere d’uscita per il disinvestimento: i finanziatori, in qualsiasi momento, possono scegliere non solo se reinvestire, ma anche se uscire da Soisy. In 24 ore, l’investitore si vedrà accreditati i propri risparmi sul conto e potrà uscire dalla piattaforma”.
Il finanziatore medio, su Soisy, investe circa 4.000 euro e può tutelare maggiormente il proprio rendimento aderendo alla garanzia di rendimento, a cui può contribuire rinunciando a una parte dei propri rendimenti. Nel momento in cui uno o più prestiti risultano insolventi, il “salvadanaio” della garanzia di rendimento restituisce ogni mese sia il capitale che gli interessi (la garanzia è obbligatoria per investimenti sotto i 1.000€, opzionale per cifre superiori). Questo strumento serve a tutelare gli investitori, che rinunciano a una piccola fetta dei loro guadagni per ammortizzare le perdite di tutti i partecipanti.
Grazie alla disintermediazione bancaria, con Soisy i finanziatori ottengono interessi che vanno dal 3,9% al 7,8% (secondo le performance 2016-2018). Dopo 30 giorni arriva il primo incasso, comprensivo di quota capitale con gli interessi delle rate. In questo momento, se il finanziatore ha scelto di reinvestire il denaro, la somma viene automaticamente rimessa in circolo. “In media, i nostri investitori hanno tra i 45 e i 50 anni e sono per il 90% uomini“, precisa il CEO.
Essendo Soisy regolamentato come istituto di pagamento, è vigilato dalla Banca d’Italia. Ulteriore tutela viene garantita dal fatto che le somme di denaro transitano esclusivamente via circuito SEPA.
Quali vantaggi per richiedenti e negozi e-commerce?
“La fase di matching tra richiedenti e investitori avviene tramite sistemi di intelligenza artificiale“, spiega il CEO. Una richiesta di rateizzazione su Soisy viene finanziata in un lasso di tempo che va da poche ore a pochi giorni. Dopo solo 24 ore, il finanziamento approvato viene accreditato al partner che può consegnare direttamente il prodotto al cliente. Non essendoci intermediazione da parte delle banche, i richiedenti prestito pagano rate più basse, senza spese nascoste o richieste di sottoscrivere altri prodotti.
Ma quali sono i requisiti da dover rispettare per l’accesso al credito? Soisy ha standard analoghi a quelli bancari, pertanto chi è stato ritenuto non idoneo ad ottenere un prestito da una banca o da una finanziaria, non otterrà neppure la rateizzazione attraverso Soisy. “Circa il 60% dei richiedenti è, finora, stato approvato”, afferma Pietro.
© 2017 © Guido Mencari www.gmencari.com
Lato venditori, invece, il tutto è veramente semplice perché l’integrazione avviene tramite API e i clienti finali firmano digitalmente il contratto. Non vi sono spese di iscrizione o aggiuntive e Soisy accredita i prestiti finanziati direttamente ai partner, che non hanno nessuna responsabilità se il cliente non paga (è Soisy, infatti, che si occupa del recupero crediti in casi di insolvenze).
“Per adesso siamo convenzionati con circa 150 negozi, tra e-commerce e strutture fisiche e offriamo la possibilità , per tutti, di supporto e consulenza via chat, dove si dialoga con i nostri esperti”, precisa il CEO. La durata dei finanziamenti va da un minimo di 3 ad un massimo di 60 mesi, a discrezione dei partner, che possono impostare tetti massimi diversi mai superiori a 5 anni.
Un business model vincente
“A differenza dei più noti attori tradizionali in campo di prestiti, noi proponiamo un’offerta tecnologicamente avanzata – spiega Pietro – pensata soprattutto in chiave e-commerce. Tra i settori con cui lavoriamo maggiormente ci sono aziende di materassi, sport, fashion e travel”. Tra questi: Diadora, Timesport24, Emma Materasso. “Grazie al nostro business model garantiamo tutela perché non possiamo fallire”, afferma Pietro.
La cosa più difficile per questa startup è stata proprio quella di trovare una banca depositaria. “Abbiamo impiegato 5-6 mesi soltanto per questo. Alla fine siamo riusciti con Banca Sella, ma è stato difficile perché gli istituti non sono interessati a questo tipo di mercato”, spiega il CEO.
Un istituto di pagamento che lavora da remoto
Soisy conta più di 150 investitori e prestiti elargiti per un totale di 3 milioni e 500.000 euro (ai dati di marzo 2019).
Il team, composto da 18 persone (di cui 7 sviluppatori) di età media tra i 37 e i 38 anni, lavora interamente da remoto. “Siamo nati innovativi – afferma il CEO – E siamo tra i pochissimi, a livello globale, nel campo finanziario, che lavoriamo tutti da remoto. Quando abbiamo necessità di prendere decisioni importanti in maniera collegiale, ci colleghiamo via Skype o telefonicamente”.
Una sfida che ha finora dato i suoi frutti. “Abbiamo effettuato giusto un paio di campagne di marketing, perché i nostri clienti ci conoscono soprattutto grazie al passaparola – continua Pietro – Lo scorso dicembre abbiamo concluso una campagna di crowdfunding importante, che ha segnato quota 1.250.000€ in soli 8 giorni, da 90 investitori privati. Un nuovo round è previsto per fine anno”.
Tra le priorità future per questa promettente e innovativa startup ci sono: lo sviluppo dell’app; l’apertura anche ai pagamenti online con carte prepagate e l’incremento del proprio business nel panorama e-commerce italiano.