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L’intervista all’estetista più famosa del web che ha lanciato la sua linea di skin care per “donne vere” triplicando il suo fatturato in un anno e guadagnandosi la collaborazione con Chiara Ferragni e un bacino di oltre 260mila follower su Instagram
Si fa chiamare Estetista Cinica (vero nome Cristina Fogazzi) ha iniziato la sua carriera con un blog (estetistacinica.it) che è poi diventato una startup, che è poi diventato un amatissimo marchio di prodotti skin care (VeraLab) che ha aumentato in poco tempo il suo giro d’affari del più 300%. Oggi Cristina è una imprenditrice di successo che ha creato il suo business da sola, facendo della rete tra donne e della fiducia i suoi punti di forza.
Per chi fosse al di fuori dei suoi oltre 250mila followers su Instagram, va chiarito che il suo cinismo altro non è che un approccio abbastanza schietto nello sfatare quei miti sulla bellezza delle donne e, soprattutto, sul mondo dei cosmetici. Alcuni dei suoi trattamenti più venduti possono essere riprodotti anche a casa con pochi semplici ingredienti. Ed è lei stessa ad andare in tv a spiegarlo. Nonostante questo ha triplicato il fatturato in un solo anno passando da 150mila a 450mila euro al mese. Durante il suo “pink” Friday, nel novembre scorso, ha venduto 16mila prodotti dal suo shop online per un totale di oltre 1 milione di euro. Voluta da Chiara Ferragni per partecipare alla masterclass di make up “Beauty Bites” insieme al suo glam artist Manuele Mameli, Cristina sta per aprire un corner con i suoi prodotti alla Rinascente di Milano e di Roma.
“Cosmetici veri per donne vere è il nostro motto – mi spiega al telefono mentre prepara i vestiti da indossare per BeautyBites- non vendiamo l’anticellulite mettendo la foto di una modella di 20 anni perfetta. Abbiamo voluto creare un business reale, che non vendesse miracoli, soprattutto quando si parla di donne e del loro aspetto. E’ per questo che quando sponsorizziamo le nostre creme su instagram, non abbiamo modelle, ma donne vere”.
L’intervista
Cristina tu lavori con le donne e per le donne. Perché credi sia importante fare rete in un mondo uomo-centrico?
E’ importantissimo, ma la verità è che le donne non fanno rete tra di loro. Parliamoci chiaro, spesso le donne sono le prime nemiche di loro stesse in realtà. Nel giudicarsi costantemente. Hai mai sentito un uomo giudicare l’outfit di un collega o fare commenti sui chili in più di un suo amico? Mi piacerebbe dare sempre la colpa agli uomini, ma le donne tendono alla dietrologia. E’ nella nostra natura. C’è un significato per ogni cosa. Siamo fatte così. Credo che se mettessimo una telecamera nascosta in un ufficio composto da cinque uomini vedremmo cinque persone convivere. Magari litigare su questioni lavorative. Ma comunque convivere. Se facessimo lo stesso in un ufficio composto da cinque donne vedremmo formarsi dei gruppetti e coalizioni che andrebbero a variare di mese in mese. Questo ovviamente non vuol dire che non ci si possa lavorare su e cercare di essere le prime a non giudicare noi stesse e le altre ogni giorno.
Per fare rete quindi dobbiamo smettere di giudacare le altre, ma soprattutto noi stesse…
E’ innegabile che le donne siano costrette a prendere delle scelte di vita che spesso gli uomini non sono tenuti a prendere. Immaginiamo una donna chirurgo che voglia fare famiglia. E’ ovvio che per lei sarà più difficile conciliare la vita e il lavoro, ma anche qui, basta giudicarci. Basta sentirci in colpa se vogliamo fare le mamme e vogliamo la carriera. E’ un sacrosanto diritto quello di scegliere di fare solo carriera o solo la mamma, o essere mamma e fare carriera conciliando le cose come più crediamo che sia adatto per noi.
Dietro al tuo successo c’è una grande rete di forza, tra donne…
Sì. Spesso, sui social specialmente, ci sono influencer che fanno di tutto tranne che la rete. Si sta attente a non perdere follower e a non regalarne ad altri profili, taggandoli. Io ho fatto il contrario! Mi sono spalleggiata con le mie amiche, con la Spora, con la Divagatrice (ndr Veronica Benini, Beatrice Mautino), per dirne alcune. E abbiamo iniziato a taggarci, a rimandare l’una al profilo dell’altra, a sponsorizzare le nostre competenze e il nostro lavoro. Abbiamo creato una rete, affidabile anche per i nostri followers e ancora oggi, mi stupisco, e ne sono estremamente felice, quando influencer del calibro di Chiara Ferragni chiamano me per partecipare ai loro eventi, senza la minima paura, ma anzi con la voglia di far crescere persone e realtà imprenditoriali come la mia. Questa è l’intelligenza femminile che fa rete. Senza giudizi inutili, senza paure. Insieme siamo più forti. Il dito puntato l’una contro l’altra non ci farà percorrere lunghe strade!