15 puntate sull’emittente satellitare per raccontare il percorso di 20 startup. Per far conoscere, e crescere, l’ecosistema italiano della nuova impresa
B Heroes trasloca su SkyUno e si evolve: ma non cambia la ricetta. Ovvero portare le migliori startup in circolazione su un palco capace di farle conoscere a un pubblico più ampio di quello a cui troppo spesso sono confinate. Farle conoscere al pubblico più ampio possibile, che possa così comprendere cosa accade nell’ecosistema italiano della nuova impresa. Sarà proprio questa la traccia che seguiranno le 15 puntate in onda sull’emittente satellitare: mostrare come cresce e si sviluppa una startup, da quando è stata appena formata e muove i primi passi sul mercato, fino al suo percorso verso la dimensione di scaleup.
La nuova formula di B Heroes
Quattro verticali guidati da altrettanti mentor, 20 startup equamente distribuite in quelle che sono quattro aree che più di altre stanno crescendo e si stanno affermando nel panorama dell’innovazione. La squadra delle startup che si occupano di sviluppo sostenibile sarà condotta da A2A, mentre a Bip è affidata la digital transformation. Il Gruppo San Donato, quello dell’Ospedale San Raffaele, sarà affidato invece il verticale di salute e benessere – un’autentica eccellenza italiana, e infine a Jakala compete coniugare tradizione e innovazione (con un occhio di riguardo per il Made in Italy).
La formula scelta segue comunque un processo di selezione: prima un tour per l’Italia, durante il quale più di 400 startup candidate hanno potuto presentarsi, poi una due giorni a Milano per rivedere le migliori 40 e scegliere le 20 startup da portare in TV. A questo punto inizierà un percorso che culminerà in primavera, con 15 episodi in primetime su SkyUno in cui conosceremo meglio le nuove aziende che partecipano alla selezione, fino alla scelta nella finale del vincitore, grazie all’impegno di tre giudici: Silvia Candiani, AD di Microsoft Italia, Dina Ravera già top manager di Tre e già giudice della passata edizione, e infine Laurent Foata che guida in Italia il fondo VC Adrian Growth.
Alle 20 startup scelte per il primetime sarà offerto un vero e proprio programma di accelerazione che sarà documentato nel corso delle 15 puntate. Preminente quest’anno il ruolo dei mentor, che comprende nomi quali il CEO di Illimity Corrado Passera e Alberto Genovese di Prima.it, che affiancheranno passo passo i partecipanti per guidarli nello sviluppo per cercare di raggiungere la finalissima. Accanto a loro, poi, dei mentor provenienti dal mondo delle scaleup: supporteranno e consiglieranno le startup, in un’ottica di collaborazione trasversale dell’intero ecosistema.
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Ecco le startup scelte dalla giuria e dai mentor per la trasmissione televisiva. Nella categoria salute e benessere ci sono BionIT Labs, Biovecblok, D-Eye, D-Heart ed EpiCura, mentre in quella sviluppo sostenibile invece ci sono Enerbrain, Enerpaper, GoVolt, Idroplan e Tate. Per tradizione e innovazione le cinque scelte sono Mysecretcase, Direttoo, Fessura, PlayWood e Potalove. Infine Mkers, Cubbit, Poleecy, WeStudents e Worth Wearing compongono la categoria trasformazione digitale.
La filosofia di B Heroes
“B Heroes nasce con l’idea di moltiplicare me stesso” dice a StartupItalia Fabio Cannavale: il CEO di lastminute.com è la mente dietro il progetto, e in questo programma televisivo ha riversato il suo impegno per il tessuto produttivo italiano. Grazie al successo della sua azienda, ci spiega, gli capita spesso di visitare molti luoghi cardine dell’innovazione: Silicon Valley, Londra, Berlino, Parigi. Lì ha trovato quel tipo di cultura di collaborazione che punta a replicare anche in Italia: le decine di mentor che partecipano al programma svolgono dunque il ruolo di consulente e consigliere per le nuove imprese, moltiplicando gli sforzi dello stesso Cannavale in questo settore.
“Lo scorso anno B Heroes è stato un caso di grande successo: quest’anno abbiamo voluto aumentare il contatto con le aziende – aggiunge poi Cannovale – Mettere in contatto le startup con le aziende tradizionali: lo facciamo per far comprendere a tutti che le startup sono il vero motore dell’innovazione”. Meno spettacolo, meno reality, e più documentario quindi: un racconto per spingere sempre più “le grandi aziende a investire in startup per potersi rinnovare e innovare”. Per raccontare che cos’è e cosa significa fare imprenditoria in Italia, anche in una prospettiva più internazionale.
I partner di B Heroes
L’obiettivo finale è creare impresa, non (solo) creare un format televisivo: “B Heroes rappresenta un’interessante opportunità per la crescita dell’innovazione nel nostro Paese – conferma Leorizio D’Aversa, senior partner di McKinsey & Company che è il knowledge partner di B Heroes – Il progetto promuove investimenti nelle startup più promettenti, permettendo di valorizzarne il pieno potenziale. Favorisce inoltre la collaborazione tra due mondi complementari: quello delle startup, che forniscono idee, velocità e innovazione, e quello delle aziende che hanno clienti, scala e volumi, offrendo vantaggi competitivi a entrambi”.
Nella visione di McKinsey c’è proprio la costruzione di veri e propri ecosistemi digitali, che soppianteranno in parte o completamente alcuni dei mercati esistenti oggi: le startup possono costituire un passaporto per gli incumbent per traghettare i propri business in un contesto digitale, e allo stesso tempo guardare con maggiore confidenza e semplicità anche al mercato internazionale.
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In definitiva, la filosofia di B Heroes è tutta basata su due concetti: trasformazione e innovazione. “Le startup sono una vitamina di questa trasformazione” ci dice Mario Costantini, il direttore generale di Intesa Sanpaolo Innovation Center che è partner essenziale di questo progetto. “Siamo parte di un grande gruppo – continua – che tra gli obiettivi quelli di identificare le migliori iniziative per distillare l’innovazione: per generare progresso, resilienza economica, per farle crescere nel nostro mercato e sul mercato internazionale”. Si dichiara fiducioso Costantini: “Finalmente nel 2018 abbiamo visto il mondo del VC italiano crescere, e anche il 2019 ha tutte le premesse per essere un 2019 di grande successo. Sono entusiasta per quello che sto vedendo di queste nuove aziende italiane: io le chiamo aziende, perché il mio obiettivo è accompagnare queste nuove realtà alla crescita, allo sviluppo” conclude.