Nel 2016 il progetto “Nuove Radici” ha avviato un processo di integrazione: venti richiedenti asilo hanno imparato la manutenzione di castagneti e meleti. StartupItalia! ha intervistato il sindaco del comune piemontese
Della vicenda si era occupato anche Massimo Gramellini su La Stampa. Fece rumore la decisione di un albergatore di Ormea, in provincia di Cuneo, di aprire le porte a 35 immigrati nel 2015. Cittadini e commercianti protestarono, si offrirono perfino di pagare di tasca loro pur di non ospitarli. A quel punto il sindaco scelse un’altra via: integrazione attiva per coinvolgere i richiedenti asilo in un percorso prima formativo e poi lavorativo. Sistemò gli immigrati in un immobile dismesso divenuto Centro di Accoglienza Straordinario (CAS) e l’anno dopo avviò il progetto “Nuove radici” per la pulizia dei boschi e la cura del verde. «Con questi giovani siamo stati chiari: dovevano adattarsi a lavori che qui nessuno vuole fare più». Il sindaco di Ormea, Giorgio Ferraris, ha spiegato a StartupItalia perché un percorso di integrazione simile ha avuto successo. E perché con il Decreto Sicurezza il futuro di questi migranti è a rischio.
Un antidoto allo spopolamento dei borghi montani
Ormea è uno dei tanti piccoli borghi sparsi in tutta Italia che si confrontano con i rischi dello spopolamento. «L’età media dei nostri 1600 abitanti è sessant’anni. È difficile trattenere i giovani. La nostra economia – spiega il sindaco – si basa su circa 70 attività tra alberghi e ristorazione che lavorano con i turisti». Ad attrarli in quest’angolo del Piemonte tra Francia e Liguria sono anche i boschi e i sentieri. «Abbiamo migliaia di ettari di castagneti e meleti in gran parte abbandonati. Così abbiamo chiesto ai proprietari di poterci fare qualcosa senza un corrispettivo: i migranti li hanno puliti, hanno raccolto i frutti e li hanno rivenduti». A guadagnarci però è la collettività: boschi in ordine e curati sono un bel biglietto da visita per un piccolo centro come Ormea. In più, si prevengono rischi come gli smottamenti e gli incendi estivi.