All’evento organizzato a Napoli hanno partecipato il Ministro Marco Bussetti, l’Amministratore Delegato di Leonardo Alessandro Profumo e il Presidente Giovanni De Gennaro. A consegnare i premi Francesca Santoro indicata dal MIT Technology Review come una delle 35 ricercatrici under 35 più promettenti del mondo
Ci sarà qualcosa di italiano su Marte, l’abbiamo toccato con mano a Napoli durante l’Innovation Day di Leonardo che metteva in mostra molta della tecnologia creata dagli ingegneri che lavorano in azienda. ExoMars Drill, questo il nome dell’oggetto, è infatti una trivella marziana creata a Firenze da ingegneri di Leonardo, che partirà nel 2020 alla volta del Pianeta Rosso. All’arrivo su Marte la super trivella perforerà il terreno fino a 2 metri di profondità per raccogliere campioni di terreno e con un consumo minimo di elettricità.
Tecnologia in mostra
Un’eccellenza italiana che non rimane certo l’unica in mostra a Città della Scienza. Abbiamo infatti potuto vedere anche uno strumento ottico che individua automaticamente la posizione dei fulmini Lightning Imager, e ancora l’orologio atomico più stabile al mondo presente oggi sui 30 satelliti di Galileo Passive Hydrogen MASER-PHM, e poi ancora abbiamo potuto provare visori di realtà virtuale e passare all’interno di una carlinga in carbonio, vedere insomma come sta cambiando l’ingegneria aerospaziale grazie alla ricerca fatta in Italia.
“Fare innovazione oggi significa essere strabici, avere un occhio che guarda al presente e uno che già vede il futuro” ha detto Alessandro Profumo, Amministratore Delegato di Leonardo nel suo talk. In occasione dell’Innovation Day Profumo e il presidente Giovanni De Gennaro hanno premiato i vincitori del Premio Innovazione rendendo ancora una volta chiaro quanto l’azienda (che è partecipata dal ministero dell’economia per il 30%) punti su innovazione, tecnologia e ricerca. L’attenzione alla ricerca risulta evidente nel momento in cui, come spiega lo stesso Profumo “Il 19% di brevetti Leonardo derivano da progetti nati grazie al Premio Innovazione” un numero che probabilmente aumenterà dato che aumentano ogni anno i progetti candidati al Premio, quest’anno sono stati circa 750.
Garantire un futuro all’altezza del passato
Durante la mattinata, sul palco dell’Innovation Day è intervenuto il Presidente di Leonardo Giovanni De Gennaro che ha sottolineato l’importanza dell’apporto degli studenti universitari cui è dedicata una parte del Premio Innovazione. “L’innovazione è la migliore assicurazione che possiamo stipulare per garantire un futuro che sia all’altezza del nostro passato” ha detto De Gennaro. Era presente anche il Ministro dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti che ha parlato dell’importanza di una cooperazione tra pubblico e privato per dar vita a progetti innovativi. “L’innovazione deve avere sempre al centro le persone – ha detto il ministro – non dev’essere fine a se stessa ma far crescere il benessere delle persone”. Il Ministro ha poi twittato: “È importante realizzare momenti comuni su innovazione e ricerca, motore di crescita. Gli oltre 20 milioni per la formazione post-diploma creeranno un ponte tra università e imprese. Senza partenariato pubblico-privato si disperdono risorse”.
Molti degli speaker che si sono alternati sul palco hanno fatto eco a quanto detto dal ministro sottolineando quanto la contaminazione sia fondamentale quando si parla di innovazione, tecnologia e ricerca. Ma non solo una contaminazione di progetti: “Quello che mi auguro è che ci sia sempre di più una contaminazione di idee e di spazi – ha detto Giorgio Ventre, professore dell’Università Federico II che è stato presidente della commissione aggiudicatrice dei premi – contaminazione è base dell’Open Innovation che credo possa essere il vero punto da cui partire per fare innovazione”.
Sul palco spazio anche per interventi di ricercatori e professori che si occupano da vicino di innovazione in molti campi. Tra questi il padre del termine Roboetica Gianmarco Veruggio che ha ricordato quanto siamo e saremo sempre più circondati da robot “Per questo dobbiamo occuparci di tutte le implicazioni che hanno i robot sulla nostra vita e darci regole e nuove definizioni. I robot saranno sempre più presenti nella nostra vita, il rischio è di non essere pronti ad accoglierli con le giuste norme”.
I premiati
In tutto sono stati 12 progetti premiati tra quelli per i dipendenti e quelli per studenti. I progetti presentati solo dai dipendenti sono stati circa 750. Spicca un progetto sulla previsione meteo spaziale per sistemi di geolocalizzazione satellitari e veicoli a guida autonoma, A premiare i ragazzi universitari c’era anche Francesca Santoro, ingegnere, ricercatrice e indicata dalla MIT Technology Review come una delle 35 ricercatrici under 35 più promettenti del mondo. “Sono stata all’estero molti anni. Ho studiato e lavorato per 8 anni in Europa e poi negli USA ma poi sono tornata in Italia. La mia contaminazione è stata questa: portare nel posto in cui sono nata ció che ho appreso da questa esperienza”. Le abbiamo chiesto cosa significhi essere donna nel mondo della ricerca “Non è facile, soprattutto in un settore prevalentemente maschile come il mio. Spero che il mio possa essere un esempio per tutte le ragazze che vorranno seguire questo percorso”.